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PHILIP SAYCE INFLUENCE (Mascot/Provogue) Virtuosismo, suono poderoso, assoli e riff incisivi, pongono Philip Say- ce fra i migliori chitarristi rock del momento. 38enne gallese trasferito in Canada, Sayce, con Influence, intende rendere omaggio a quanti lo hanno ispirato, primo fra tutti Jimi Hendrix, creando un al- bum dalle atmosfere riferibili al British rock fine Anni Sessan- ta, ovviamente rivisitati con gli occhi di oggi. Che si tratti di brani propri o co- ver, come Green Power, resa celebre da Little Richard, o Better Days di Graham Nash, tutto è immerso in un’estetica musicale che rimanda con la memoria al 1969. Alcune strutture e riff alludono al blues, ma come spirito siamo lontani e, a par- te questi elementi “tecnici”, si tratta di semplici citazioni di forme. L’ambiente è da puro rock inglese, prettamente urbano, volto a creare un ideale connubio di Led Zeppelin e Who con l’Hendrix più psichedelico (anche se Jimi rimaneva sempre “bluesy” anche quando si allonta- nava dalle forme canoniche). Voce chiara e intonata, Strato felina e a tratti feroce nel balzare in primo piano, Sayce appare più efficace nei brani tirati, mentre nelle ballate sembra meno a proprio agio. Forse, in qualche caso, arrangiamenti più scarni gli avrebbero permesso di espri- mersi con maggiore intensità. Una palpabile sensazione da musica live allontana ogni sospetto di asetticità “da studio”. Cer- tamente un chitarrista da tenere d’occhio. Mario Milan YASI HOFER YASI (36Music) A 22 anni Yasi Hofer ha all’attivo referenze musicali che includono il Berklee College, un EP a suo nome, una per lei folgorante esibizione con Steve Vai (http://bit.ly/1rnZD2R), e questo disco solista. Che Yasi si sia applicata alla composizione si sente in tutte le tracce. Il suo stile predilige vivacità ritmica, rarefazione degli ambienti e arrangiamenti scarni, parti tematiche semplici ma ben organiz- zate. Etichettare la sua musica non è facile: la collocheremmo tra rock e pop “elegante” con ve- nature fusion e soul: emblematico in questo senso lo sfociare del riff heavy di Mtec nel cantato di Modern World. Cenni indie nell’acustica Boston Bound, sapori etnici in Spiritual Groove. Questa va- rietà, tutta insieme, costituisce l’originalità del CD. Il brano Society è ancora significativo: andamento bluesy nella strofa, arioso ritornello pop che potrebbe anche essere un bridge ma si ferma lì. Dal punto di vista chitarristico, Yasi appare capace anche se tecnicamente e stilisticamente immatura, incisiva nelle ritmiche, scolastica negli assolo, comunque sempre melodici, finanche all’eccesso, come nello stru- mentale Sweet Autumn. Come cantante, gode d’un timbro che a tratti ricorda la grande Grace Slick sen- za però averne l’estensione e la teatralità (If You Wanna Go Now). Sarebbe giusto un decente lavoro d’esordio, non fosse per due piccole perle: la strumentale Night Finest e la raffinata canzone Afraid Of Losing You. Fabrizio Dadò AXE SETTEMBRE_2014 59