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Marcello Zappatore Il piacere di fare Propolino Doverosa intervista all’interessantissimo chitarrista pugliese (è nato a Lecce il 4 maggio 1976), una bella chiacchierata sull’ultima fatica Propolino, impreziosita da un video in cui Marcello Zappatore spiega alcuni passaggi del solo relativo al brano Ngileppu, a suo dire una del- le composizioni del disco a cui è più affezionato. Conversazione a tut- to tondo che spazia dalle note più tecniche (strumenti, metodi di re- gistrazioni e didattica) alle difficoltà dei musicisti nel Bel Paese (“ci sono ma non bisogna lamentarsi più di tanto”), passando agli im- mancabili richiami al mondo virtuale: “un mezzo da usare con giudi- zio”. Per citare il titolo di un film di discreto successo che lo ha visto protagonista nel 2011: W Zappatore! Per iniziare: Propolino, perché questo titolo? Sono sempre stato un amante dei giochi di parole: in questo caso ho fuso propoli con topolino, e dal gioco di parole venuto fuori, ovvero propolino, ho generato la creatura fantastica, metà ape e metà topo, presente nella copertina abilmente disegnata da Fabio Chiesa. Quali sono secondo te le differenze più evidenti dal punto di vista dello stile e della scrittura tra quest’ultimo disco e il precedente La ciliegina sulla porta? La ciliegina sulla porta era un disco più improntato sulla 31