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Tomasz Andrzejewski Universum di corde “L’obiettivo fisso nella mia testa era diventare un chitarrista solista...” Tomasz Andrzejewski, brillante chitarrista polacco di Jastrzębie-Zdrój, è oggi nel pieno realizzo del suo sogno di ragazzino. Avemmo l’opportunità di conoscerlo e ve- derlo suonare dal vivo nel corso di un mini-tour in Polonia di Fabrizio Leo, ap- prezzandone la padronanza assoluta dello strumento. Presentava allora i brani di Mr. Guitarist, suo secondo lavoro discografico del 2011. Ci demmo appunta- mento per la terza uscita e, detto-fatto, eccoci con Tomasz a parlare della sua nuova fatica Universum… [Recensione su Axe n. 200] Partiamo dai primi passi... Sono felice di poter parlare della mia passione per la musica - trasmes- sami da mio padre - su una rivista come Axe! Ho iniziato a prendere le- zioni di piano a 5/6 anni; la passione per la chitarra arrivò verso i 12 an- ni e aveva un nome: Jason Becker. La sua musica ebbe un impatto be- stiale su di me, come una rivelazione sul significato della vita. Da quel momento ho dovuto diventare un chitarrista! Altre figure determinanti so- no state Joe Satriani, Steve Vai, Paul Gilbert, Yngwie Malmsteen e, non ultimo, Gary Moore. Mi esercitavo fino a 12 ore al giorno per apprende- re le varie tecniche e gli stili. Mi inserii nella band della chiesa prote- stante locale, composta da ottimi musicisti e senza problemi per i livelli di volume [sorride]. Seguirono varie situazioni, ma l’obiettivo nella mia testa rimaneva fisso: diventare un chitarrista solista... Partiamo dal tuo debutto discografico, roba alla “fast and furious”... [Sorride]. Il mio primo CD fu una vera avventura. Sintetizzando, un mio allievo mi chiede la registrazione di un mio brano e, senza dirmi niente, lo spedisce al forum di Magazyn Gitarzysta [rivista specializzata polac- ca, nda]. Ricevo quindi una chiamata dalla loro direzione, in cui mi di- 27