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Chiude il disco la title-track Past Present, definita da Scofield come un “blues futuristico” che riassume ed enfatizza i contenuti delle precedenti tracce; la consumata esperienza di Scofield e Lovano qui si fondono con una favolosa sezione ritmica dando vita a un interplay eccezio- nale in cui i due strumenti principali si scambiano e intrecciano con disinvoltura tra temi e improvvisazioni su una struttura ancora una volta di matrice blues, ma che di tradizionale non ha proprio nulla! Superlativa la prestazione di Lovano, che ci regala un playing pulito ed elegante, mai ecces- sivo e sempre efficace, soprattutto nell’utilizzo delle dissonanze e delle ambiguità armoniche non come elementi di contrasto, ma come fluide ed essenziali parti di un linguaggio che pro- gredisce conscio del proprio glorioso passato. Il viaggio profondo nel jazz moderno e una serie di temi e improvvisazioni davvero ben riusci- ti, che si arricchiscono di particolari a ogni ascolto, fanno di Past Present, come già detto, un capolavoro. Michele Tognin SLINKY Interessante frase a corde doppie su pedale di sol all’insegna dell’ambiguità; di matrice mino- re (compare sempre il sib) alterna seste minori e maggiori (mib - mi), settime minori e mag- giori (fa - fa#), con la comparsa addirittura di una seconda minore in modo minore (lab). Pro- babilmente Sco approfitta della mancanza di uno strumento armonico per giocare con la pos- sibili varie alterazioni che il modo minore concede! Nel gioco di corde doppie alterna dissonanze e consonanze: none minori e maggiori, decime e ottave; particolarmente efficace l’accordo di tre note formato da re - la - mib (quinta giusta + quinta diminuita). 47