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Poliedrico ed articolato, il mondo musicale di Vito “Forthyto” Quaranta si espande in Radio Interference in mille direzioni stilistiche con molti mezzi espressivi: la chitarra innanzitutto, sia essa acustica o elettrica, ma anche la voce, l’elettronica e la scrittura di testi su brani che, nati strumentali, vengono riletti in una chiave nuova indubbiamente interessante (Prism di Keith Jarrett, Last Train Home di Pat Metheny e How Far Can You Fly del compianto pianista Luca Flores). Ottima la line-up che collabora con Vito: Antonello Salis, fisarmonicista sardo di indubbia qualità, Giorgio Vendola - si ascolti il solo di contrabbasso su Cavatina -, il batterista Mimmo Campanale e il percussionista Arup Kanti Das, che assicurano stabilità e varietà ritmica al progetto; dulcis in fundo, Luca Aquino, trombettista di indiscutibile pregio. In scaletta, oltre ai brani citati, un ventaglio di composizioni la cui provenienza così “disparata” fa pensare a una scelta provocatoria... (continua).

Su Axe 207 trovi inoltre recensioni di Let Me Get By della Tedeschi Trucks Band, Uranus di William Stravato e Jeffology riedizione del tributo a Jeff Beck di vari chitarristi.