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Daniele Gottardo pubblica Giant Nuts sotto l’egida Daniele Gottardo & The Nuts e con la produzione del chitarrista francese Jordane Richet. Terzo disco solista e terzo genere affrontato. Ma quale?

Come ti è venuto in mente di entrare nel minato territorio del jazz?

L’idea si è sviluppata in maniera naturale. Negli ultimi anni il mio interesse chitarristico si è spostato sempre di più verso questo tipo di linguaggio, il problema è trovare un bassista che non slappi! [Risate]. Le progressioni armoniche tipiche degli stili fusion e rock-fusion mi sembrano sature e non stimolano più il mio interesse da qualche tempo. Chiaramente rimango timbricamente legato alla distorsione ed è naturale per me portare un certo tipo di fraseggio all’interno di un approccio chitarristico moderno e distorto.

Il disco è a firma Daniele Gottardo & the Nuts, con Matteo Checcoli al basso e Giuseppe Risitano...

Il gruppo è nato quasi per gioco, iniziando a suonare jam session tra Ferrara e Bologna. Abbiamo suonato la prima volta durante una mia clinic a Ferrara lo scorso anno, e abbiamo deciso di continuare. Siamo persone compatibili e ci divertiamo parecchio anche al di fuori della musica. Penso sia un aspetto indispensabile per creare...