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IL RITORNO

Nel 1968, sulla spinta di una forte richiesta, si reintroduce il disegno originale con due modelli: Les Paul Standard, con top dorato e due P 90, e Les Paul Custom, con finitura nera, parti metalliche dorate e due pickup humbucking; entrambe hanno la tavola superiore d’acero. Nel 1969 la Standard è sostituita dalla Les Paul Deluxe, con due pickup minihumbucking disegnati da Seth Lover per la Epiphone nei primi anni Sessanta. Nel 1974 a questi due modelli si aggiunge la Les Paul Standard, questa volta con finitura sunburst e due pickup humbucking; ma la tavola d’acero è in tre pezzi e di un tipo diverso da quelle usate negli anni Cinquanta, priva di fiammature. Nei primi anni Settanta sono introdotti modelli con pickup a bassa impedenza, le Les Paul Professional, Recording e la semiacustica Les Paul Signature, tutti di scarso successo. Nel ’79 appare la Les Paul Artist, con pickup ceramici ed elettronica attiva, altro insuccesso. Un po’ meglio va alla Artisan, con due o tre pickup ceramici e decorazioni floreali. Si succedono in seguito diverse repliche e nuovi modelli, ma in generale la qualità delle produzioni di questo periodo non regge il confronto con quelle originali. Nel 1980 si fa un tentativo di riallacciarsi al passato con l’introduzione delle Les Paul Heritage ‘80 Standard ed Elite, con tavole di acero figurato.Sulle Les Paul di serie il mogano, più pesante di quello usato negli anni Sessanta, è alleggerito da appositi fori (non visibili) praticati sotto la tavola d’acero (weight relieved body). Nel 1985 appare la Les Paul ’59 Reissue, primo tentativo serio di rispolverare le caratteristiche originali, compreso il Dish Top. Negli anni Novanta la serie Historic Collection propone repliche fedeli dell’intera gamma, con le principali varianti che si sono succedute dal ’52 al ‘61 e con un’accuratezza sempre più accentuata (non più weight relieved body, più preciso dish top,long tenon, ecc.) e completata recentemente con i nuovi pickup Burstbucker. Le repliche attuali, anche se secondo alcuni non riproducono al 100% le caratteristiche dei modelli di riferimento, le cui quotazioni sono ormai nella stratosfera, sono ottimi strumenti che già molti professionisti hanno aggiunto al proprio arsenale con soddisfazione. Intanto la gamma Les Paul si espande con sempre nuovi modelli e perfino versioni semi-acustiche. 

I SEGRETI DELLA LES PAUL - CORPI SCOLPITI

Nelle Les Paul Model e Custom la tavola superiore scolpita è realizzata con una prima sagomatura a macchina, poi completata manualmente fino a ottenere la curvatura desiderata. La parte centrale, su cui poggia il ponte e sono ricavate le sedi per i pickup, è piatta, poi scende con una pendenza piuttosto ripida e poco prima del bordo appare convessa (dish top). Questa forma ricorda molto quella del fondo dei violini Stradivari. Lo spessore sotto il ponte è molto omogeneo fra un esemplare e l‘altro, ma il resto del top mostra lievi differenze che rendono unica ogni chitarra. Questo tipo di costruzione rende molto rigida la sezione centrale, favorendo il sostegno, mentre verso i bordi, dove l’energia trasmessa dalle corde tende ad avere un’influenza minore, rende lo strumento più risonante. In una Les Paul, contrariamente ad altre chitarre, il corpo risulta più rigido del manico, rafforzando le alte frequenze, in pratica affidando alla struttura la funzione che su una Stratocaster, ad esempio, è svolta dal blocco inerziale sotto il ponte. Sebbene il rapporto fra sezione centrale e bordo sia relativamente basso, la curvatura e la convessità prima del bordo danno l’impressione di una profondità maggiore di quanto sia in realtà. Il mogano dell’Honduras, se ben stagionato, permette di ottenere tavole relativamente leggere, molto risonanti e con un timbro caldo ma aperto; l’acero, più rigido, tende a un suono chiaro che enfatizza le medio-alte e il sostegno. Questi elementi, insieme al tipo di costruzione e alla forma della tavola superiore, rendono la Les Paul una chitarra a corpo solido unica nel suo genere, con un timbro ricco di armonici e dotata di una propria personalità sonora, frutto della combinazione fra risonanza dei legni e rigidità della struttura. Molti strumenti di questo periodo storico, anche di altri costruttori, sembrano avere una certa qualità relativamente indipendente da variazioni nelle specifiche dei pickup usati; nel caso di questo modello Gibson questo aspetto sembra accentuato: in una buona Les Paul le caratteristiche di risonanza dell’insieme tendono a prevalere con più decisione su quelle delle parti elettriche, tanto che le misure effettuate sui pickup spesso non spiegano il timbro di alcuni esemplari e generalmente si ritiene che quelli più leggeri suonino meglio anche qualora abbiano pickup meno potenti della media. Un altro aspetto importante per spiegare il successo del modello, è la non comune coerenza estetica, dovuta sia alla linea sia alla collocazione dei comandi, che danno luogo a uno stile elegante e pratico ad un tempo. Tale eleganza, già evidente nella purezza del profilo nelle versioni in tinta unita, raggiunge livelli ancora più alti quando, sul modello che poi diverrà noto come Standard, si sceglierà di colorare il top in un vistoso rosso sfumato semi-trasparente, che fa risaltare le splendide fiammature dell’acero usato (alcune gold top sverniciate hanno rivelato che lo stesso tipo di legno era celato sotto la finitura dorata, sebbene le due tavole non fossero unite proprio al centro come su quelle sfumate). La finitura sunburst sulle Les Paul è ottenuta applicando un fondo giallo trasparente che accentua le proprietà riflettenti dell’acero, legno tendente al bianco con cenni di giallo e marrone. Quindi si sovrappongono le tinte per ottenere la sfumatura che porta a un rosso scuro presso i bordi. Infine si aggiunge la vernice trasparente, che ha una funzione protettiva. I sottilissimi strati colorati sul fondo giallo fanno da filtro alla luce riflessa dall’acero e, insieme alla curvatura della tavola, creano un effetto tridimensionale, con le fiammature più o meno evidenti secondo l’angolo della visuale e una caratteristica sensazione di “movimento”. Contrariamente alle vernici moderne, le vernici alla nitrocellulosa sono particolarmente sensibili ai raggi ultravioletti, alle condizioni climatiche e ad altri fattori che ne determinano cambiamenti visibili nel tempo. La tinta cherry red usata dalla Gibson è ottenuta con l’aggiunta di una piccola percentuale di blu al rosso, per dare maggiore profondità. Con il tempo il rosso e il blu tendono a svanire in misura proporzionale all’esposizione ai fattori invecchianti, ma, dal momento che il processo ha tempi diversi per i due colori, il blu, più resistente, rimane presente più a lungo; nel frattempo lo strato trasparente che li avvolge, invecchiando a sua volta, assume un colore ambrato che filtra ulteriormente la luce ammorbidendo la tonalità. La combinazione dei mutamenti crea nel tempo una varietà di sfumature che aggiungono ombreggiature tendenti al marrone o con accenni di verde, che possono essere più o meno accentuate secondo la colorazione particolare delle singole tavole di acero (le due sezioni sono realizzate con la tecnica del book-matching, anche se non sempre appaiono perfettamente combacianti e in alcuni casi sembrano accoppiate parti provenienti da tavole diverse). Tutto ciò avviene in misura diversa su ogni chitarra, sia per variazioni nella gradazione della sfumatura, sia per lievi differenze nello spessore dei singoli strati, sia per le caratteristiche delle tavole (più o meno chiare, con più o meno figure, se di taglio quarter sawn o flat sawn, ecc.), sia per le condizioni esterne cui è stata esposta (luce solare, fumo, sudore, variazioni climatiche,ecc.). Di conseguenza si applicano definizioni diverse per le varianti più comuni che, da quella originale alla più “sbiadita” sono: Cherry Sunburst, Faded Cherry Sunburst, Teaburst, Honeyburst e Lemon Drop. Quelle con figure scarsamente evidenti sono dette Plain Top. Alcuni esemplari, sui quali una dose evidentemente maggiore di blu conferisce bordi più scuri, sono denominati Darkburst e Tobaccoburst (da non confondere con il Tobacco Sunburst), con sfumatura che va dal marrone scuro al giallo, finitura che risulta usata solo su due Les Paul, una delle quali appartenuta a Duane Allman. Questa complicità fra le caratteristiche volute dai progettisti e gli effetti non previsti ad opera del tempo, rendono le Les Paul individuali nella voce e nell’aspetto. Poiché il tipo di acero usato mostra diversi tipi di figure, secondo il taglio e il luogo di provenienza dell'albero da cui è ricavata la tavola, le chitarre sono classificate in base al loro aspetto.

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