Marshall Bluesbreaker, 1965
 
da Axe n.77

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Nel 1966 esce un disco destinato a provocare cambiamenti importanti nel modo di concepire il suono della chitarra elettrica. John Mayall pubblica Blues Breakers With Eric Clapton, detto anche Beano Album per la foto di copertina che ritrae Clapton mentre legge un celebre giornale a fumetti dell’epoca.

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Il suono del chitarrista ha grinta e sostegno inusuali per quel tempo, un timbro pieno e brillante. Lo scontroso Eric suona con una ferocia e una fluidità che molti considerano ancora oggi l'apice della sua carriera insieme ad alcune prestazioni che, in seguito, con i Cream, porteranno il suo nome nell'Olimpo dei chitarristi rock. Metà di quel suono è dovuto alla chitarra, una Gibson Les Paul Sunburst, ma l'amplificatore che fornisce l'altra metà di quella straordinaria combinazione di chiarezza e brutalità è un combo prodotto da una ditta inglese da poco sul mercato: la Marshall. La parte elettronica è quella delle testate JTM 45 (v. Axe Gallery n.76), mentre gli altoparlanti sono due nuovi Celestion con calamita ceramica, più robusti dei modelli in alnico usati fino a quel momento, con una tenuta di 25 Watt l'uno. La potenza del finale è di circa 40 Watt e le valvole sono le 6L6, simili a quelle usate sui Fender Bassman, al cui circuito è ispirato quello di questi Marshall (in particolar modo la versione del Bassman del '59). Lievi variazioni nel circuito e la presenza dei Celestion al posto dei Jensen, danno ai combo della Marshall una voce molto più aggressiva rispetto ai Fender e tendono a saturare con maggiore prontezza, specialmente se sollecitati dagli humbucker Patent Applied For della Les Paul: esattamente ciò che i chitarristi inglesi sembravano aspettare. Da quel momento le quotazioni di quel modello di chitarra iniziano una scalata che ancora non sembra arrestarsi, mentre l'amplificatore proietta nel mito il marchio inglese e diventa oggetto di una delle migliori riedizioni di modelli d'epoca con il nome di JTM 45 Bluesbreaker Reissue. Il suono di Clapton non solo si rivela un potente strumento pubblicitario per i Marshall in UK, ma anche in USA, dove i chitarristi blues e rock prendono spunto da quei solchi dal punto di vista sia timbrico che musicale.

Mario Milan

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