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STRATOCASTER EVOLUZIONE DI UN’ICONA Dalla Tele alla Strato La nuova Stratocaster si differenziava per un corpo sagomato più confortevole, una paletta ridisegnata, una leva del vibrato in blocco unico con il ponte, tre pickup con controllo di volume ge- nerale e di tono per quelli al manico e al centro; l'unità al ponte era priva di controllo di tono per la massima apertura sonora. I pickup erano diversi da quelli della Telecaster, identici per ogni posizione, anche se quello al ponte era inclinato come sul “vec- chio modello”. Derivati dalla Telecaster erano i materiali usati per corpo e manico, rispettivamente frassino e acero (maple neck). Le calamite usate per il nuovo pickup Stratocaster erano in AlNiCo 3, come quello al ponte per la Telecaster dell'e- poca, ma il filo degli avvolgimenti aveva isolamento in Heavy Formvar invece che in Plain Enamel, e la bobina era più sottile e protetta da un coperchio di plastica ABS (Acry- lonitrile Butadiene Styrene) dagli angoli arrotondati, materiale usato anche per il battipenna e spesso scambiato per bachelite. L'ABS, oggi usato anche per costruire le bobine degli humbucker, a quel tem- po era un nuovo materiale e presentava problemi, come un’eccessiva rigi- Stratocaster 1955 Quando Leo Fender introdusse la Telecaster fu accolto, a dir poco, con scetticismo. Nel 1954, quando presentò la Stratocaster, era invece un imprenditore di successo e i suoi prodotti venivano guardati con inte- resse (il basso Precision, introdotto nel '51, divenne presto sinonimo di “basso elettrico”). Inizialmente Fender considerava la Stratoca- ster una radicale revisione della “vecchia” Telecaster, tale da renderla obsoleta. Non la pensavano così i musicisti, che continuarono a compra- re le Telecaster nonostante l'immediato successo della Stratocaster, chia- mata pertanto ad affiancare e non a sostituire quella chitarra un tempo perfino derisa. 45