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Com’è noto, la Gibson introdusse la ES-150 con pickup a barra, ormai soprannominato “Charlie Christian”, nel 1935. All'epoca presidente del marchio era Guy Hart. La ES-150, presto seguita dalla più lussuosa ES-250, consentì alla Gibson di porsi in primo piano nel mercato della chitarra elettrica, di fatto lasciandosi dietro le spalle la concorrenza, ancora prevalentemente impegnata a costruire lap steel. Divenuta la “marca dei professionisti”, avrebbe mantenuto il primato fino alla comparsa della Broadcaster di Leo Fender, relegando Gretsch ed Epiphone in nicchie di mercato non trascurabili ma certamente non comparabili per prestigio e ampiezza. Nei cinque anni successivi il ‘35 il concetto di chitarra elettrica non rappresentava più una novità; fervevano esperimenti per migliorare i pickup e allargare la gamma di modelli, ma, a parte le lap steel, tutte le chitarre proposte dai vari costruttori erano arch-top amplificate. Paul Bigsby, con la sua solid body, non sarebbe giunto che nel 1948 e Leo Fender sarebbe entrato in campo soltanto due anni dopo. Intanto a Burlington, nell’Iowa, c'era un musicista che, oltre a suonare in varie formazioni orchestrali e dare lezioni nella sua Music House, che fungeva da negozio e scuola di musica, stava già riflettendo sulla possibilità di liberarsi di quella cassa ingombrante e costruire uno strumento più maneggevole e con un suono ancora più nitido e con maggiore sostegno. Figlio di Jamie F. Appleton Sr., anch'egli musicista, Orbra Wallace Appleton (1902-1994) costruì nel 1941 una chitarra completamente solid-body...