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Fabrizio “Bicio” Leo, per chi lo conosce, è una fonte inesauribile di gags e buonumore, ma qui ci concentreremo non tanto su battute, improvvisazioni di pezzi “giapponesi” o imitazioni di cantanti famosi, ma sulle sue arcinote qualità chitarristiche e musicali, condensate in un disco di recentissima stampa. Il 28 luglio 2017, in concomitanza con il suo 46° compleanno, esce infatti Coming Home, quarta fatica del abbiatense. Lo pubblica la Kubicki Entertainment, di Michal Kubicki (Mìhau Kubìtzki, per capirci), entusiasta appassionato di musica polacco, che da anni chiama nel suo Paese i più grandi esponenti di musica chitarristicamente orientata. Dopo aver dato l’opportunità a Fabrizio di suonare in Polonia per promuovere il CD Mr Malusardi (2011), ora ne produce e pubblica il nuovo lavoro, interamente suonato da Bicio, missato e masterizzato da Alex Argento. A volte sono proprio gli eventi che viviamo a darci una spinta in una o l’altra direzione…

 

Gli eventi ti hanno spinto in direzione compositiva...

È così. La fine di una lunga relazione, la conseguente amarezza, l’aver lasciato luoghi e abitudini divenuti ormai tuoi, tornare a quelli che tuoi lo sono sempre stati, incluse le amicizie che tornando ritrovi a “chilometri zero”… Un bombardamento di emozioni, un saliscendi degno dei più spericolati ottovolanti. Tornando a casa per ricominciare, costruirti un nuovo studio per sentirla ancora più casa, o più studio… Tornando a casa che diventava un titolo obbligato per il nuovo disco...

Ricordo un periodo veemente di scrittura...

Sì, se un vantaggio poteva esserci era quello di tramutare il tutto in musica. Come fosse una terapia. M’immergevo a capofitto, creavo e mi sentivo bene. Solo un brano veniva dal passato; l’avevo lasciato da parte, ma riascoltandolo sentivo che era il momento giusto per dargli luce. Ho tenuto le parti di chitarra, ho riarrangiato il resto, ed ecco Coming Home.