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Uscito il 5 ottobre dopo un lungo tour preparatorio, Carolina Confessions (Fantasy Records) è il secondo atteso album della Marcus King Band, grande formazione Southern di cui ci siamo già occupati su Axe n. 216. Oltre a The Marcus King Band, prodotto da Warren Haynes nel 2016 (Fantasy Records, 2° in classifica su Billboard all’uscita), ci sarebbe anche un terzo disco a nome del solo leader, Soul Insight (Evil Teen, 2015). Il ventiduenne Marcus, nativo di Greenville, nelle Blue Ridge Mountains della Carolina del Sud, rappresenta la quarta generazione di una famiglia di musicisti: bisnonno violinista, nonno violinista e chitarrista, padre cantante e chitarrista. Va da sé che Marcus King fin da ragazzino compone musica e suona a tutto spiano, soprattutto sulla fedele Gibson ES-345 del ’62 lasciatagli dal nonno, soprannominata Big Red, anche se dal vivo va sul sicuro con una reissue dal top fiammato. Gli sono di ulteriore sostegno i mentori Warren Haynes e Derek Trucks. Il ragazzo non poteva venir su meglio… Carolina Confessions esprime con ancora più forza ed efficacia la stessa conoscenza e creatività di King e dei suoi compagni nel maneggiare generi come il blues e il soul, permeati di Southern rock, con spruzzate di country e psichedelia. Le canzoni, tutte scritte da King eccetto How Long, sono pervase di spiritualità e centrate sul tema della confessione, rappresentata dall’eloquente immagine di copertina del disco. La voce di Marcus è, se possibile, ancora più graffiante, ispirata e matura di quella del precedente lavoro. La chitarra, sia ritmica che solista, è suonata con stile, eleganza e grande espressività, sempre rispettando spazi ed equilibri nei brani, sebbene un po’ (gradevolmente) favorita nel mix. Marcus King è un grande chitarrista, al momento tra i migliori del panorama classic rock e rock blues, ma non si suona mai addosso! Il suo fraseggio è classico ma non tradizionale, e quando indossa lo slide si avvertono gli ottimi insegnamenti di Derek Trucks. Oltre all’elettrica e all’acustica, Marcus suona anche lap e pedal steel, strumenti che insieme all’Hammond e ai fiati, offrono a Carolina Confessions una fibra stilistica ben dipanata tra soul, country, blues e funk.