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Quando, nel 1936, la Gibson introdusse la prima chitarra elettrica, la ES-150, il pickup di serie era il voluminoso modello a barra soprannominato dagli appassionati Charlie Christian, in omaggio al chitarrista che lo aveva reso famoso, non solo suonando, ma anche con articoli nei quali invitava i colleghi a imbracciare il nuovo strumento. Seguì il lungo Offset Adjustable Pickup del 1941, che attraversava diagonalmente l’intera tavola armonica dal mi basso al mi cantino. La novità consisteva nelle calamite in AlNiCo e nei poli regolabili (il modello a barra aveva una grossa calamita al nichel e acciaio), ma il suono, mirato a riprodurre la gamma acustica dello strumento, e l’estetica intrusiva non convinsero; fu presto sostituito da un modello più piccolo montato al ponte. Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu la volta di un altro nuovo modello, identificato come P-13, che è indicato spesso come il vero predecessore del celebre P-90. Simile come struttura, aveva la bobina in carta, piuttosto delicata e laboriosa come costruzione. La protezione era ottenuta con un coperchio in metallo. Anche se normalmente l’avvolgimento era ormai effettuato con l’usuale filo AWG 42 (circa mm 0,063), l’esame di diversi esemplari rivela che la Gibson stava ancora sperimentando, utilizzando nei primi pickup il più sottile AWG 44. In mezzo all’avvolgimento c’era l’espansione polare a barra, tagliata per ottenere l’effetto di sei poli sotto le corde. Successivamente si optò per...