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Uscito in settembre come video e come disco, Live at Umbria Blues Festival racconta in audio e per immagini l'esibizione dal vivo di Ivano Icardi a Foligno, durante la famosa manifestazione dedicata al blues. Classe 1975, avviato alla chitarra fin da bambino, navigato produttore e autore, Ivano era affiancato nell'occasione da due musicisti di grande qualità come Lorenzo Poli al basso e il veterano Lele Melotti alla batteria. Il disco è quanto di più diretto si possa immaginare, un vero live senza aggiustamenti di post-produzione, tuttavia mai scarno grazie alle capacità di arrangiamento sullo strumento del leader. Icardi appare in formissima, un chitarrista in grado di sostenere agevolmente per ore il ruolo di solista in trio. I nove brani rappresentano al meglio lo stile variato e ricco di un musicista dotato, tra l'altro, di un gran tocco e di un sound notevole alla faccia dell'amplificazione digitale. Proprio per parlare del disco, di chitarra in trio, dei segreti del guitar sound e altro abbiamo interpellato Ivano Icardi nell'intervista che segue...

Axe: Ivano, racconta ai lettori di Axe com’è nata l'idea del live dal tuo concerto a Umbria Blues 2019.

I.I.: Live at Umbria Blues Festival è nato in modo spontaneo, non è stato pianificato nulla e non era in progetto di registrare un album. Di solito suono negli eventi fusion e rock; nelle serate precedenti avevano suonato chitarristi blues americani come Ariel Posen, Jeff McErlain e Josh Smith; ma forse è una mia fortuna quella di non essere identificato con un genere… Fatto sta che, con il mio trio, abbiamo fatto il sound-check e abbiamo scoperto che il fonico avrebbe potuto registrare in multi-traccia: chitarra in stereo dal mio ampli Kemper, testata del basso in diretta nel banco e poi gli elementi della batteria. Quando mi sono reso conto della qualità audio disponibile, ho pensato che ne poteva uscir fuori un album. E così è stato! Durante il concerto, poi, non ci siamo resi conto di essere anche ripresi dalle telecamere, perché le luci ci impedivano di vedere oltre il palco. Insomma, alla fine del concerto mi sono ritrovato con l’audio multi-traccia più le riprese di quattro telecamere. D’accordo con la produzione mi sono fatto mandare tutto al mio studio Skyline di Torino, dove ho missato e masterizzato; ho anche montato il video. La cosa di cui andiamo molto fieri è che questo live è un concerto vero, né più né meno…