Multiversum (2020) è il disco di esordio di Luca Mantovanelli, attivissimo didatta WEB che da anni si è conquistato a pieno titolo un posto nella new breed di chitarristi armati fino ai denti sotto ogni versante tecnico, ben presenti sul versante social e capaci spesso di spostare l’asticella un po’ più in alto sul fronte esecutivo, ma non sempre anche musicale. Non è il caso di Luca, il quale rifugge da facili “baracconate” e si mostra invece un artista maturo, con le idee chiare in merito alla ricetta da proporre. Le dieci tracce sono tutte strutturate a dovere e condensano, con altissimo livello di ottani, groove (7.04 e Leave It!), melodia (Sunflower Fields, Multiversum, con un solo di Marco Sfogli, e Southern Man, con un solo di Jack Thammarat) e ovunque tecnica a profusione; in particolare, legati e hybrid picking sono sicuramente tra le armi più affilate. Il tutto è ben incastonato in un fraseggio ricco di raffinatezze armoniche, frutto di una frequentazione jazz-fusion seria e mai manieristica (Soft Clash ne è un gustoso esempio). Tanto per capirsi, sul versante della chitarra shred, siamo nel territorio di...