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Beppe Gambetta Scoiattoli a 161 BPM Intervistare Beppe Gambetta non è cosa semplice: si deve provare a bloccarlo giusto per il tempo necessario mentre si trova in tour tra un posto e l’altro del pianeta. Questo intenso viaggiare con la chitarra al seguito è una delle cifre del suo percorso artistico, diviso, o meglio condiviso, tra Italia e America, essendo Beppe figlio naturale di Ge- DI FABRIZIO nova e adottivo degli States, continuamente alle prese con le radici di DADÒ entrambe le tradizioni acustiche, di cui, con serietà musicologica e passione interpretativa, è diventato negli anni un profondo conoscitore, interprete e arrangiatore. Grazie alla sua mediazione, gli appassionati di chitarra flatstyle pos- sono periodicamente rinfrescare i propri ascolti preferiti, ritrovarne di trascurati o semplicemente seguire l’evoluzione delle proposte originali e non del chitarrista. In questo senso il recente The American Album è una doppia occasione: da una par- te per apprezzare il livello artistico e tecnico raggiunto da Beppe, dall’altra per gu- starsi 11 splendidi brani, tra originali e tradizionali arrangiati per l’occasione dal maestro: oltre ai diversi scritti dallo stesso Gambetta, il disco raccoglie eredità da Earl Scruggs, Norman Blake, Delmore Brothers, George Shuffler, Charlie Waller, Don Reno e altri. Ognuna di queste canzoni ha una storia, anzi, spesso è un pezzo di storia basilare della chitarra, che Beppe ama ripercorrere con competenza e sim- patia nel corso dei suoi concerti. AXE MARZO_2014 7