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za essere “accecante”. Dopo aver collegato il pedale tra chitarra e amplificatore, no- tiamo subito che non si tratta di un “clean booster” in senso stretto: in realtà con degli humbucker potenti è difficile tirar fuo- ri un semplice aumento di volume senza finire in distorsione, del pedale non dell’ampli. Il comportamento e l’interazione dei controlli necessitano di un po’ di tempo per farsi capire nella ricerca del rapporto tra quello che si cerca e come lo si ottie- ne. I due controlli di tono sono attivi, con quello dei bassi mol- to efficace negli interventi e quello degli alti apparentemente meno influente, almeno finché non si cresce di saturazione. Andando a “smanettare” i controlli Gain e Level, i comporta- menti della sezione EQ cambiano drasticamente, con la ma- nopola Bass che gonfia a dismisura il suono e il Treble che lo “inacidisce” come si deve. Il suono generale del pedale è piuttosto sgranato, molto efficace, per esempio, nei passaggi tra chitarra ritmica e solista. Tornerebbe molto utile in un contesto di po- wer-trio o di assolo in un gruppo rock con la voce. Il gain a disposizione è tantissimo per un booster, veramente tanto anche per un overdrive e sufficiente per un distor- sore. Per semplificare la descrizione del comportamento, il Flex Boost è molto utile per rag- giungere livelli di distorsione altissimi sul canale lead dell’ampli o con un’altra unità overdrive accoppiata; meno utile per suonare molto distorti su un canale pulito, an- che se il guadagno a disposizione sarebbe sufficiente. Scusandoci per il discutibile uso delle parole, si potrebbe definire il Flex Boost un “booster di distorsione”. Men- tre sono fuori portata i suoni di stampo metal su un canale pulito, sullo stesso è no- tevole la capacità di spaziare tra diverse sfumature di overdrive e boost. Da solo, il pedalino risulta quindi ottimo per suonare blues, rock-blues e anche hard- rock. Sebbene il prezzo sia vantaggioso e il formato ridotto aiuti a risparmiare spazio in pedaliera, va detto che la costruzione in economia un po’ si paga: il comporta- mento dinamico è buono, ma un buon amplificatore ne evidenzierà tutti i limiti. Il Flex Boost dà la possibilità di intervenire su fat- tori cruciali della costruzione del suono, che FLEX BOOST però necessiterebbero anche di una mag- giore risposta al tocco e rispetto del timbro Realizzazione originale. Forse non è il miglior amico di am- Suono pli e chitarre di alta qualità, ma dà tanto in poco spazio e con pochi soldi. Versatilità Rapporto Q/P Impiego: tutti i generi AXE APRILE_2014 37