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SCO BLUES
di Mimmo Langella

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Immaginiamo per un attimo che John Scofield, catturato dal fascino di un vecchio blues in REm, decida di introdurlo nel suo repertorio: come lo riarmonizzerebbe? Be', bisognerebbe chiederlo a Scofield in persona; qui tenteremo umilmente di farlo da noi, cercando di avvicinarci il più possibile alla visione armonica di questo grande musicista. Tra le peculiarità dello stile armonico di Scofield c'è la predilezione per i pedali (nota fissa) al canto, che fanno da collante ai molti cambi di accordo in alcune sue composizioni, col basso che cammina per gradi congiunti; due esempi per tutti sono i brani Rule Of Thumb, dal disco Still Warm, e Time Marches On, da Blue Matter. Questi tratti hanno ispirato la nostra elaborazione armonica; tuttavia l'armonizzazione che proporremo è il frutto di un processo creativo e non dell'applicazione di regole o sostituzioni particolari; l'analisi è stata fatta a posteriori, tipo: "Fammi vedere cosa ho combinato". Nelle prime due battute (I grado, Rem) abbiamo una vamp (struttura ritmico-armonica ripetitiva) di due accordi che determinano un ambiente dorico. Essendo il movimento dell'armonia in 2, gli accordi che hanno una maggiore valenza armonica sono quelli situati sul primo tempo di ogni battuta; quelli sul terzo svolgono una funzione di congiunzione (collegamento armonico) tra gli accordi principali, mantenendo costante il flusso armonico. Nelle battute 3 e 4 abbiamo il fa pedale al canto mentre il basso si muove per gradi congiunti; l'accordo Sib/Fa# non è altro che un Fa# magg7 con la quinta aumentata e funge da dominante secondaria (Re7) per condurre al successivo Solm (IV grado); infatti può essere anche visto come un Re(#5, #9) con la terza al basso. Dopo aver ripreso la vamp, nelle misure finali ci muoviamo attorno al V grado, mantenendo il movimento armonico in 2 col Sim7 che congiunge i due La e il Fa/La che collega il Sol7 (sostituzione per Rem) alla sua sostituzione diatonica Simin.7(b5), che in pratica è un Sol9 senza tonica. È una buona occasione per focalizzare l'attenzione anche sul collegamento degli accordi, il cosiddetto voice leading (condotta delle voci dell'armonia). Ricordiamo che le linee individuali dell'armonia dovrebbero connettersi fluidamente per la via della nota più vicina; noi abbiamo cercato di muoverci il meno possibile, creando pedali al canto e una linea di basso melodico. Mentre il sequencer suona l'arrangiamento, un pensiero aleggia per la nostra mente: chissà cosa ne penserebbe Mr. Scofield?

  

 

ZAP BLUES
di Maurizio Parri

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I contatti fra Frank Zappa e il blues sono frequenti e importanti, a partire dall'imprinting chitarristico che il nostro eroe ricevette dalle rasoiate di personaggi quali Guitar Slim o Johnny Guitar Watson: quindi, molti sono i blues, eventualmente riveduti e corretti, presenti nella sterminata discografia. Quella di arrangiare un blues in chiave zappiana è un'impresa che presenta due aspetti contrastanti: da una parte, il timore reverenziale nell'accostarsi a una figura di tale portata e valore musicale; dall'altra, il pensiero che, data la poliedricità del genio di Baltimora, avremmo potuto fare i marpioni e far passare per zappiana qualunque riverniciatura del vecchio giretto: reggae, country, swing, doo-wop... Cosa non è uscito dalla penna del grande baffo e mosca? Ma abbiamo cercato di essere umili e onesti, presentando un accompagnamento per chitarra che sfruttasse sonorità, procedimenti e soluzioni ispirate dall'oceanica produzione zappiana. Così, nelle prime quattro battute del nostro zappablues in RE, il primo grado (Re) è proposto con un riff che ricorda l'inizio di Brown Shoes Don't Make It; accordiamo la sesta corda in re e posiamo il plettro, perché ci affidiamo alle dita della mano destra. L'esecuzione degli ottavi è shuffle e usiamo la stessa formula anche nelle battute 7 e 8. Nelle battute relative al IV grado (Sol), ci siamo riferiti all'aspetto più comicamente dissonante del caleidoscopio di FZ, con un dissonante accordo che viene spostato parallelamente di una seconda maggiore; per accrescere l'effetto, acceleriamo e suoniamo gli ottavi "uguali". Infine, nelle battute 9 e 10, sul V grado (La), abbiamo riciclato degli arpeggi chitarristici zappiani, sfruttando le posizioni di The Deathless Horsie, finendo con un bell'accordo di Famagg9#11 che ricrea una di quei colori lidii tanto frequenti nelle partiture di Frank. Anche nella suddivisione ritmica abbiamo cercato di innalzarci agli empirei zappiani: volendo arricchire e caratterizzare l'arrangiamento, pensiamo a un unisono con marimba (per chi ce l'ha!) e batteria, accentuando tutte le note. È tutto! Telefoniamo a Ike Willis, e via con le danze...

 

 

 

PAT BLUES
di Mauro Campobasso

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Per onorare Pat Metheny, abbiamo scelto un blues in DO minore. Nelle prime quattro battute, per il primo grado (Dom), mi sono ispirato a Jaco (dedicato al grande bassista Jaco Pastorius), con una serie di bicordi dal groove tipicamente metheniano. L'andamento privilegiato è quello di quarta, terza/quarta, oppure  quarta, quinta/quarta/ con una serie di triadi finali che si appoggiano sulla quinta giusta mib-sib per finire sulla quinta fa-do. Passiamo al IV grado (Fam) nelle battute 5 e 6: in questo caso ho cercato di pensare al Pat Metheny Group, ispirandomi a It's Just Talk, da Still Life Talking. Gli accordi tipicamente metheniani derivano da una scrittura pianistica (Metheny compone prevalentemente al pianoforte) e in questo contesto permettono all'armonia di Fam di muoversi agevolmente senza spostarsi dal centro tonale. Otteniamo quindi dei rivolti interessanti per poter lavorare su un solo accordo o su di un riff senza cambiare di molto l'armonia. Nella battuta 5 sono molto belli e sfruttabilissimi in contesto modale i passaggi Fam9/Mib, Fam9/Re (in realtà triade diminuita di Re, ma in questo caso da pensare come rivolto di Fam). Nelle battute 7 e 8 torniamo sul primo grado (Dom), riprendendo l'idea iniziale. Poi, per il V grado (Sol7), mescolando Question And Answer a Have You Heard da Letters From Home, ho continuato a giocare con gli accordi metheniani, spostando però l'armonia e muovendo ancora il ritmo degli accordi, con delle soluzioni interessanti nell'ultima battuta. La progressione ritmica si rilassa nella battuta 10, col cambio Fasus/Labmagg7#11/Solsus che offre interessanti aperture.

 

 

 

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