immagine rappresentante un’intervista

JASON BECKER


Tratto da Axe 147, Ottobre 2009
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“I have Amyotrophic Lateral Sclerosis (ALS or Lou Gehrig’s Disease).It has crippled my body and speech, but not my mind…” La sclerosi laterale amiotrofica ha irreversibilmente danneggiato il mio corpo e la mia capacità verbale, ma non la mia mente. Con questo proclama, stampato sul retro della copertina del suo secondo album solista, Perspective (Jason Becker Music,1995), l’indomito, incredibile musicista e ancor più incredibile essere umano, Jason Becker, dichiara al mondo intero che la sclerosi amiotrofica laterale ha incrociato sul suo cammino il peggior ostacolo di sempre. Jason, nato in California il 22 luglio di 40 anni fa, si rivela al mondo della musica insieme a un’altra capelluta stella, Marty Friedman. I due riversano nel progetto Cacophony, coccolato e promosso da Mike Varney, tutto il loro virtuosismo. Terminata l’avventura, inizia la carriera solista, con Perpetual Burn (Roadrunner, 1988). Cinque anni prima di Perspective aveva accettato entusiasticamente la chiamata di Dave Lee Roth, infilandosi le non proprio comode scarpe di un certo Steven Siro Vai. È la consacrazione mondiale con Little Ain’t Enough (Warner Bros,1991), ma è anche l’inizio di malesseri fisici sempre più insistenti, che verranno diagnosticati nella sigla SLA, o ALS per gli anglosassoni. La malattia, conosciuta anche ome morbo di Lou Gehrig (dal nome del leggendario giocatore di baseball dei New York Yankees, che ne morì nel 1941 a soli 37 anni), lo riduce alla quasi totale immobilità; ma Jason non si perde d’animo e trova sempre il modo per continuare a essere ciò che è sempre stato e sempre sarà: un incredibile musicista ed essere umano.

Prima di tutto, vorrei che ci spiegassi la tua situazione, in quanto girano le più disparate versioni tra gli appassionati… Posso dire di trovarmi in condizioni stabili da qualche anno a questa parte e, considerando il tipo di malattia, è davvero incredibile. Posso muovere piccoli settori del mio immobile corpo, come parte del mio viso e il mio pollice sinistro.Comunico con gli occhi, usando un efficace sistema messo a punto da mio padre [Gary Becker], come ora per rispondere alle vostre domande. Non ho dolori e sono generalmente di buon umore.

Hai lottato e continui a lottare con indomito spirito e ferrea volontà. Chiedendo tue notizie a gente in contatto con te, come Howe, Friedman o Lee Firkins, mi dicono tutti che, oltre a essere vivo, e superattivo, sei un’autentica mitraglia di battute! Da quale miracolosa sorgente trai tutta questa forza? Non so davvero come risponderti. Credo sia una combinazione di affetto, amore e sostegno che la famiglia, gli amici e i fan da tutto il mondo non mi hanno mai fatto mancare; una menzione speciale va ad Amma [leader spirituale indù, ndr], la mia ispirazione spirituale; senz’altro la meditazione e credo infine il mio modo di vedere le cose. Ho sempre avuto uno spiccato senso dell’umorismo, che non si è affievolito a causa della malattia; non tutti reagiscono allo stesso modo, ma io sono fatto così e ogni volta che mi sembra giusto piazzare una battuta, lo faccio. Non mi sento solo un corpo, non mi sento diverso solo perché non ne posso utilizzare la gran parte o andare in giro. Penso sempre a come ridere e far ridere.

L’altra domanda che tutti si pongono è come tu possa comporre musica in queste condizioni.Mi avvalgo innanzi tutto del sistema per comunicare di cui vi ho detto, usando i movimenti degli occhi, ai quali corrisponde ogni singola lettera che devo usare. È tutto su youtube per chi fosse interessato o solo curioso: youtube.com/watch?v=DL_ZMWru1lU [apparirà un video dove il papà di Jason, inventore del metodo, spiega con Jason come applicarlo praticamente, nda]. Musicalmente,comunico a mio padre le note che voglio che lui suoni sul sintetizzatore; le note vengono registrate con il programma [Apple] Logic Pro. Posso quindi lavorare su ogni singola nota, regolandone volume, velocity, lunghezza e posizione. Una volta composto il pezzo, il mio grande amico e produttore Danny Alvarez lo prende in consegna e ci si lavora sopra di comune accordo, aggiungendo in seguito l’opera di musicisti in carne e ossa, sino a ottenere il brano finito. È sempre affascinante seguire l’evolversi delle mie visioni musicali tramite il talento che musicisti e cantanti vi apportano…

La malattia ha in qualche modo cambiato la tua personale visione della musica?Direi di no. Quello che varia sicuramente è quello che posso fare in termini fisici. Non posso suonare e questo è frustrante, ma ho trovato il modo di far uscire la musica che ho in testa e questo mi permette di non perdere tempo in lagne o rimpianti… Mi manca suonare, specialmente la possibilità di far uscire pezzi rapidamente. Adesso devo lasciare alla musica il tempo di fluire nella mia testa invece che suonare e “corrergli dietro”. Il silenzio ricopre un ruolo maggiore ora.

Sei uno dei pochi chitarristi la cui musica è stata scelta da una compagnia di ballo per le proprie coreografie…Il Diablo Ballet [corpo di ballo con base in California, nda] ha usato diverse mie composizioni. Mi hanno invitato ai loro spettacoli ed è stato veramente emozionante.


Parliamo ora del tuo ultimo progetto. Qual è il criterio seguito nella scelta dei brani del tuo repertorio presenti in Collection (Shrapnel, 2008)?Ho scelto sia i pezzi che hanno ottenuto il miglior responso dai miei ascoltatori, sia quelli che personalmente preferisco. Ho cercato inoltre di dare la più vasta retrospettiva stilistica di me stesso a chi per la prima volta ascoltasse la mia musica.

Dobbiamo ricordare che questo CD non è solo il meglio della tua carriera trascorsa, ma contiene materiale nuovo e bello fresco!Come dicevo, è così che si sono tecnicamente sviluppate. Electric Prayer For Peace orbitava nella mia testa da anni. Il suono Om è presente in più fasi del pezzo, il suo significato è la speranza che tutti gli esseri del mondo possano essere felici; Michael Lee Firkins e Joe Satriani hanno inciso bellissime chitarre indianeggianti. The River Of Longing [in due parti] viene da una delle mie ultime registrazioni; ho arrangiato il tutto e aggiunto i cori; Steve Vai, Marty Friedman, Greg Howe e Steve Hunter hanno inciso soli magistrali. Dan [Danny Alvarez] apre la reprise [seconda parte del medesimo brano] con una parte di tastiera davvero bella. Mi ritengo molto fortunato nell’aver avuto musicisti di simile levatura a trasformare in realtà i miei sogni musicali. Gliene sono profondamente riconoscente.

Che consegne hai dato ai tuoi “trasduttori viventi”?Be’, avrei voluto essere io quello che suonava le parti, ma, non potendo, credo che non avrei potuto trovare migliori interpreti. Sono autentici colossi e ho detto a ognuno di suonare secondo le proprie personali emozioni. Ho dato pochissime direttive.

Joe Satriani apre e chiude Electric Prayer For Peace; sorprende un po’ la tua scelta di non affidargli la parte centrale...Ho pensato che in quella forma il suo modo di suonare avrebbe caratterizzato maggiormente il pezzo; la spiritualità nel suo suonare è evidente. Gli ho detto solo di fare tutto quello che sentiva, e trovo che il risultato sia eccezionale. Joe è la prima e l’ultima cosa che si sente nel pezzo, proprio come volevo.

Nelle note la reprise di River Of Longing, Matt Bissonette figura al basso e in un non chiaro Oh no, bass solo: che significa?Matt ha un album solista intitolato Oh No, Bass Solo e, avendo un solo all’interno del mio pezzo, ho pensato che il riferimento non gli nuocesse. Un po’ di pubblicità aiuta sempre…

Penso sia giusto spendere qualche parola per Danny Alvarez…Certo! È il migliore, un perfezionista, riesce sempre a capire perfettamente quello che voglio e non è proprio facile nelle mie condizioni. A volte è talmente concentrato nel capirmi, che prende seriamente anche cose che dico per scherzo! Ha un meraviglioso senso dell’umorismo. Gli voglio un bene pazzesco…

Tra le persone che ti sono sempre state vicino credo meriti una menzione speciale Mike Varney.Sicuramente. Mike è un uomo buono, di quelli come ne puoi incontrare pochi nella vita. Per me è stato colui che ha reso tutta la mia carriera possibile e che mi è stato sempre al fianco. A 16 anni gli inviai un demo, la cui qualità non era certo eccelsa; ma lui riuscì a intravedere le mie potenzialità. È stato anche l’artefice della mia militanza nella band di Dave Lee Roth. Gliene sarò eternamente grato!


La Paradise Guitars ti ha dedicato una bellissima signature. Parliamone in dettaglio.Abbiamo voluto ricreare lo stesso modello che avevo disegnato ai tempi in cui ero con Dave Lee Roth, a cominciare dai tasti numerati! Ha corpo in ontano, pickup Di-Marzio in 5 colori differenti [PAF Pro al manico, HS-2 al centro e Tone Zone al ponte], finitura a olio [tung oil] e manico in acero a 24 tasti. Suona esattamente come la mia vecchia chitarra, facile e veloce. Abbiamo lavorato seguendo i miei vecchi disegni, mi piace raggiungere il 24° tasto facilmente e ho insistito per i tasti jumbo [mod. 6100; il raggio di curvatura è di 16”], che ho sempre preferito a quelli sottili. Anche la paletta è di mio disegno, è sempre stata importante per me. Da anni volevo realizzare questo progetto e ringrazio la Paradise Guitars per averlo concretizzato. Hanno aggiunto un dettaglio importante: un ponte Floyd Rose Pro Style, fluttuante come piace a me, ma facilmente bloccabile con il suo Tremolo Stop; in questo modo risulta molto facile abbassare l’accordatura.

La Pro Tone ti ha dedicato un pedale… [Pro Tone Jason Becker Distortion].Sì, ha due switch: il primo emula il suono dell’ampli che mi piace; il secondo il suono overdrive che usavo. L’artwork è opera di mio padre.

Ti piace ascoltare musica? Ascolto letteralmente ogni tipo di musica e ne traggo sempre ispirazione. Può essere world, funk, classica, rock, pop, jazz o metal e passo da una all’altra con naturalezza. In inverno prediligo musica classica e natalizia, e un mucchio di Michael Jackson in ogni stagione … Vuoi i nomi? Ieri ho ascoltato il mio iPod: Jeff Beck, George Clinton, Prince, Bulgarian Female Choir, Mozart, Debussy, Ennio Morricone, Stevie Ray Vaughan, Miles Davis, John Mayer, Ray Charles, Tupac, Gene Autry, Pink Floyd, Willie Nelson, Paul Simon, Ann Peebles, Van Halen, Dire Straits, Flipsyde, Beyoncé, Bob Marley, Megadeth, Stevie Wonder, Nusrat Fateh Ali Khan e la colonna sonora della Sirenetta [The Little Mermaid, nda].

La Lion Music ha pubblicato un tributo alla tua musica, due volumi costituiti ognuno da un doppio CD [Warmth In The Wilderness Voll. 1 e 2, usciti rispettivamente nel 2001 e 2002; ndr]. Ti chiederei di scegliere un brano per ciascun volume.Mi piacciono tutti e per differenti motivi. Lasciando i musicisti più famosi da parte, opterei nel volume 1 per i Phantom Blue e la loro versione di Becker Ola: il modo in cui incorporano scratching [manovra d’obbligo per ogni disc jokey; nda] e fiati è sorprendente! Nel secondo volume, opto per Terry Sirek; il suo lavoro acustico nella versione di Temple Of The Absurd mi ha molto colpito per la creatività.

Stai pianificando qualcosa per l’anno in corso o il prossimo?Spero di poter lavorare a una mia biografia e a diverse piccole cose che ho in mente da tempo. Per me i tempi si dilatano e anche piccole cose richiedono tempi lunghi per essere completate, come le interviste per esempio. Scusatemi per avervi fatto aspettare a lungo [ma scherzi Jason?!]. Sto inoltre riascoltando vecchi nastri, materiale inedito; forse avrò l’aiuto di un noto produttore per tirarci fuori qualcosa di buono.

Sono sicuro che tra i lettori di Axe in tanti ti abbiano scritto, scrivano e scriveranno messaggi… Se vuoi dir loro qualcosa, approfittane!Ho i migliori fan del mondo e non sapete quanto aiuto mi dia il loro incredibile supporto. Vi sono immensamente grato!

Guglielmo Malusardi