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Cambiamo discorso: con quarant’anni di carriera alle spalle, riesci a fare un resoconto della vita da musicista?
È una vita piena di alti e bassi. Quando c’è il lavoro è la professione più bella del mondo perché guadagni facendo qualcosa che ti piace,viaggi, fai esperienze. Le difficoltà nascono nei periodi più bui e se non c’è una grande passione a sostenerti è veramente dura. Devo dire che per me il discorso è anche diverso; ho cercato sempre dei contesti lavorativi dove riuscissi a mettere a disposizione la mia personalità; quindi le difficoltà sono state maggiori, in quanto rifiutavo tutto il resto. Però questo alla lunga ha pagato. Io provo ancora entusiasmo nel suonare!

Parlando invece di suono, fai parte della tipologia di chitarristi che tendono a cambiare strumentazione di continuo. Cos’è, ricerca o insoddisfazione?
Semplice curiosità. Il suono che voglio ottenere ce l’ho bene impresso in testa; provo e cambio mille pedali, ma per ottenere sempre lo stesso suono; lo faccio semplicemente con mezzi diversi, ma per ottenere lo stesso risultato, anche se alla base un pizzico di insoddisfazione c’è. Cerco sempre di migliorare il mio suono, e poi sono un inguaribile consumatore di effetti per chitarra!

A questo punto elenchiamo la strumentazione, per lo meno quella attuale [l’intervista è del giugno 2008, ndr].
La chitarra che utilizzo più di tutte è una Stratocaster sunburst del ’63 tutta originale, tranne il pickup al ponte sostituito con un Kinman con bobine sovrapposte. Poi ho un’altra Strato del ’65, una Les Paul Gold Top del ’53, una doppio manico Gibson modello SG [EDS-1275, più pre-cisamente; ndr] relativamente recente, degli anni ’80, una Gibson SG del ’68 con pickup P-90, una semiacustica Gretsch 12 corde degli anni ’60, una Tele style Nash Guitars artigianale molto bella, acquistata negli Stati Uniti. Come ampli, dal vivo uso un vecchio Marshall Lead 100 dei primi anni ’70 collegato a due casse Marshall 4x12” con coni [Celestion] Greenback. In studio utilizzo un Vox AC30 TopBoost del ’65, meraviglioso, uno dei primi con tela marrone e plancia dei controlli rossa; poi un vecchio [Fender] Twin [Reverb] blackface del ’65, che spesso utilizzo anche dal vivo per i suoni puliti, un Super Amp Fender del ’63, che uso raramente, un bellissimo Super Reverb blackface, e per finire uno dei primi Mesa/Boogie serie Mark II, che in realtà non utilizzo mai. Per quanto riguarda gli effetti, nella pedaliera ho un vecchio [distorsore Pro Co] Rat che inizialmente era a rack; l’ho fatto smontare e lo uso come pedale, con una sonorità a metà tra distorsore e fuzz; poi ho un vecchio [distorsore] Sonic Distorsion [SD9] dell’Ibanez, overdrive MNK artigianali costruiti in Italia da Sergio Manco [www.mnkguitartone.it], altri pedali artigianali LAA Custom costruiti da Carlo Sorasio [laa-custom.com], un vecchio [Deluxe] Memory Man dell’Electro-Harmonix. Utilizzo i riverberi digitali della [pedaliera] T.C. Electronic G-System, che mi permette anche di escludere i pedali analogici quando non sono in uso. Come wha ho un vecchio Vox e un [Dunlop] Cry Baby, ma il primo è quello che utilizzo maggiormente.

Progetti?
A parte i tour con Zucchero, vorrei realizzare un mio progetto strumentale in quartetto e incidere un disco con i miei brani. Sul mio sito Internet [www.marioschiliro.com] trovate tutte le informazioni e anticipazioni.

Consigli ai lettori?
Sicuramente studiare tutto quello che didatticamente può essere utile ma non fermarsi solo a questo aspetto e quindi cercare di coltivare contemporaneamente il proprio talento musicale, sviluppare la propria fantasia, la propria creatività, per evitare di rendere lo studio sterile e fine a se stesso. Altro consiglio è ascoltare sempre buona musica per sviluppare una buona musicalità. E poi continuare a leggere Axe!

Fabio Cerqueti  

Commenti   

+1 #1 Dennis 2017-10-28 12:16
Certo Certo concerto di aranjuez, chitarra classica, niente effetti....un chitarrista
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