Cover Metallica- Death Magnetic

Metallica

Death Magnetic

Warner

Tratto da Axe 141, Marzo 2009
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Diciamolo subito: ci sono quelli che amano il nuovo disco dei Metallica, e ci sono quelli che pensano che l’album sia un altro passo falso. Chi scrive fa parte del primo gruppo.

Devo ammettere però che la prima volta che ho sentito il singolo The Day That Never Comes mi è sembrato un po’ scontato; ma questa canzone, come il resto dell’album, ha il grande pregio di crescere a ogni ascolto, rivelando col tempo tutta la sua personalità. Questa è una delle caratteristiche peculiari di tutto il disco, forse perché le canzoni di Death Magnetic sono molto lunghe in confronto a quelle a cui i Metallica ci hanno abituati negli ultimi vent’anni. La lunghezza dei pezzi si aggira mediamente intorno ai 7-8 minuti: non sono fatti per la radio, ma funzionano benissimo così.

Lo stile di Death Magnetic è decisamente più vicino a quello dei “vecchi” Metallica. Giocano di nuovo con break semiprogressive come quelli usati su … And Justice For All e i riff hanno molto più del thrash che connotava Ride The Lightning e Master Of Puppets. Canzoni come The Judas Kiss e The End Of The Line sono bellissimi pezzi thrash metal – quest’ultima ricorda Creeping Deathpur senza scadere nell’auto- plagio. L’unico pezzo che non si rifà al thrash anni ‘80 è la splendida The Unforgiven III.

È facile chiedersi come mai si sia scelto di rifare questa canzone per la terza volta, ma in realtà il pezzo si discosta un po’ dalle prime due versioni: il legame musicale rispetto a esse è evanescente ed è privilegiato il testo come anello di congiunzione tra i tre pezzi. Di sicuro c’è il fatto che si tratta di una canzone ben riuscita, con una delle migliori prestazioni vocali di sempre da parte di James Hetfield.

Una tra le migliori tracce è senz’altro Broken, Beat & Scarred, col riff eccezionale della strofa e un ritornello destinato al pubblico dei grandi stadi. Un altro pezzo straordinario è All Nightmare Long. Secondo Hetfield il ritornello è uno scarto da St. Anger, ma rimane subito in testa senza mai stancare. Anche la strofa di questa canzone è a un livello superiore, con un riff molto d’atmosfera.

Vale la pena nominare anche due canzoni di cui non si sentivano eguali sin dai tempi di … And Justice For All: la strumentale Suicide & Redemption, con le sue bellissime melodie di chitarra, e la finale My Apocalypse, che sembra continuare la tradizione di brani come Damage Inc. (da Master Of Puppets) e Dyers Eve (da … And Justice For All).

Parliamo degli assoli, che di nuovo brillano per ispirazione. Kirk Hammett ha dichiarato di essere molto curioso di sentire le reazioni del pubblico al suo nuovo approccio. Non aveva nulla di cui preoccuparsi, perché gli assoli di Death Magnetic crescono come il resto dell’album. Come per i classici dei Metallica, sono assoli che dopo un po’ non si possono immaginare diversamente.

Non ci sono davvero elementi negativi in questo CD? Forse sì: un pezzo come Cyanide non è al livello degli altri. Poi c’è il suono, molto discusso... Inizialmente pensavamo anche noi che non fosse adeguato agli standard attuali, ma, dopo ripetuti ascolti, ci si rende conto che questo è il suono di Death Magnetic, e come il suono di … And Justice For All, forse, non potrebbe essere diverso.

È ancora presto per dire se questo CD sarà un nuovo classico dei Metallica. Però sono passati sei mesi e il CD gira ancora nello stereo... Le possibilità ci sono!

Henrik "Guf" Rangstrup


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