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Verso la fine degli Anni ‘70 le tastiere dominavano nelle produzioni discografiche. La Norlin, proprietaria della Gibson, aveva acquisito la Moog e molti produttori, soprattutto giapponesi, avevano in catalogo chitarre con elettroniche attive. Chuck Burge e Tim Shaw, due componenti della sezione Ricerca e Sviluppo, decisero che fosse giunta l’ora che anche la Gibson offrisse qualcosa di “moderno”. Il primo tentativo, nel 1977, fu una nuova serie di chitarre, le RD, dalla forma vagamente ispirata a quella delle Firebird. La RD Artist era dotata di un circuito di espansione/compressione, controlli di tono attivi e uno switch per esaltare gli acuti. La serie non fu accolta favorevolmente e si tentò di applicare il circuito, disegnato dallo staff di Robert Moog, su modelli più tradizionali. Nacquero così la ES Artist Active (stile ES-335) e la Les Paul Artist Active, introdotte nel 1979. Su quest'ultima il vano dei controlli venne ampliato, con una forma a L, fino a estendersi sotto il ponte...