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Tra le decine di CD fisici che fortunatamente ancora capitano sul mio tavolo, ce ne sono alcuni così apprezzabili che si piazzano a tempo indefinito nel player e gli ascolti si ripetono finché quel disco non diventa mio amico. È capitato così con Chromatic Dialogues di Gustavo Assis-Brasil (2016, Anamaria Records)... Questo portentoso chitarrista di estrazione classica, ammaliato dal rock dei Kiss in giovane età, poi passato per le grinfie educative del Berklee College con maestri come Mick Goodrick, Wayne Krantz e Charlie Banacos, esprime in questo compiutissimo lavoro tutta la sua variegata e colta personalità, sia dal punto di vista compositivo che strumentale, con uno stile chitarristico moderno e maturo, in bilico tra clean, elettronica e una soffice saturazione. I brani hanno forti connotazioni ritmiche e un carattere generale ben integrato tra fusion, prog e bop, una mistura splendida condita dal virtuosismo profuso da tutti i musicisti e da sonorità di chitarra preziose e ricche, talora astruse, che l’intervista a Gustavo Assis-Brasil rivelerà essere frutto di un pre/multifx a modelli fisici.