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Incontro con il chitarrista americano Ralph Towner in occasione di una sua performance da solista e poi in duo, accompagnato da Claudio Farinone. Oggi che chitarristi più giovani iniziano a interpretare il suo repertorio come quello di un autore classico, se gli si chiede che effetto gli faccia essere considerato un compositore, se lo fa sentire vecchio, lui ride e non se la prende: «In fondo vecchio lo sono già» risponde. Ralph Towner i suoi 77 anni li porta molto bene, in particolare quando imbraccia la sua chitarra classica costruita dal liutaio americano Jeffrey Elliott, uno strumento che lo accompagna ormai da anni. Nato nel 1940, nello stato di Washington, Towner ha alle spalle una carriera che definire strabiliante pare persino un po' riduttivo. Senza alcun dubbio i suoi lavori hanno segnato la storia del jazz in vari momenti del 900. E se vogliamo vedere nella fondazione degli Oregon il capolavoro della sua creatività, dobbiamo considerare come il gruppo non sia stato altro se non, in un certo senso, il risvolto “gruppale” della sua poetica. A vederlo in concerto, ad ascoltarlo qui in mezzo alle meravigliose sculture neoclassiche del Museo Vela di Ligornetto, nel Canton Ticino, si nota ancora di più come la sua performance in solitaria sia una sorta di occasione d'ascolto «per sottrazione estrema». In fondo l'articolazione essenziale della musica degli Oregon...