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Onori e oneri del cappello introduttivo li lasciamo direttamente a lui, Jan Zehrfeld, chitarrista e principale compositore dei Panzerballett: “Non dimenticherò mai l’impatto che ebbe su di me la musica rock suonata ad alti volumi da miei amici in una cantina! Suonavano pezzi dei Guns and Roses e dei Nirvana. Fino ad allora avevo suonato musica classica con il violoncello, e la violenza sonora che attaccò le mie orecchie provocò una reazione entusiastica e l’immediato salto dal violoncello alla chitarra elettrica. La sensazione di potenza e la possibilità di trasportarla su una chitarra costituiva un perfetto mezzo per incanalare positivamente l’aggressività, elemento da allora alla base delle mie ragioni per creare musica. Parallelamente alle mie avventure in territori rock e metal, scoprii la musica jazz frequentando una band di appassionati. L’istintiva attrazione per ciò che sentivo, contrapposta alla mia ignoranza in materia, mi spinse alla frequenza di un seminario che mi aprì porte su mondi sconosciuti: improvvisazione, armonia, voicing, delicate linee melodiche unite a un approccio alla chitarra totalmente differente. Decisi di andare fino in fondo. Intrapresi studi dedicati con la ferma intenzione di diventare un professionista. Nel corso degli studi, mossi i miei primi passi a livello compositivo, cercando di combinare quanto appreso durante le lezioni con le mie influenze rock: cosa non proprio facile, soprattutto al momento di suonare quanto composto… I miei compagni di studi erano quasi tutti jazzisti ‘talebani’, e anche a quei quasi l’ultima cosa che passava per la mente era suonare metal. Mentre tutto ciò accadeva, venni a contatto con Allan Holdsworth, tuttora tra i miei preferiti in assoluto, David Fiuczynski degli Screaming Headless Torsos e i Planet X (usualmente con Tony MacAlpine alla chitarra; ndr). Diventarono tutti fonti di ispirazione, unitamente ai Meshuggah, il cui impatto su di me fu tale che decisi di portarli come argomento della mia tesi! Non finiscono mai di sorprendermi.” “Also sprach Jan Zehrfeld”, è proprio il caso di dire. Così parlò quello che ci piace definire come il chitarrista comandante della divisione cingolata jazz-metal Panzerballett, gruppo che propone un’azzardata miscela di elementi musicalmente molto distanti tra loro e che si completa con altri quattro professori di conservatorio...