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«Preferisco aspettare il momento giusto, non importa quanto tempo passa. Ma quando arriva il momento, scatta la molla. Effettivamente, dal mio ultimo lavoro Reincarnation, uscito nel 2014, sono passati un po’ di anni, una scelta dettata dal fatto che non scrivo mai tanto per scrivere: vivo la musica in modo libero e devo sentirla prima di scriverla. Alla fine il momento giusto è arrivato. Una volta preso il via, mi ci dedico al 100%. Tutto ruota intorno al progetto. Un CD è un progetto che richiede grandi energie, tanto tempo e il giusto approccio mentale. Un giorno mi trovavo in Svizzera assieme a un amico d’infanzia. Stavamo cenando con una fonduta nel suo piccolo chalet nei dintorni di Delémont, il paese dove sono nato. C’erano almeno 14 gradi sotto zero e forse il mio cervello è entrato in ipotermia! Ho pensato: “Ecco, voglio scrivere un nuovo CD strumentale”! Dopo qualche giorno sono entrato in studio e ho cominciato a buttar giù qualche idea, senza decidere cosa fare di preciso, se un brano super-tecnico o melodico. Lascio che la mia mente trasformi il mio stato d’animo in note che le dita eseguono sulla chitarra». Così parla il chitarrista Brian Maillard della nascita del suo nuovo disco Stabilized, di cui analizzeremo vari aspetti, con l’aggiunta di un video dedicato agli axisti.