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Fender Eric Johnson Signature Stratocaster

Tratto da Axe 109




Eric Johnson Signature

La Fender propone diversi modelli dedicati a musicisti famosi, alcuni nella serie Custom Artist del Custom Shop (distinguibili dal codice che inizia con 015), altri nella serie Artist, prodotti sia nel reparto in cui sono costruite le American Vintage (codice che inizia per 011), sia nello stabilimento messicano (codice che inizia per 013). La Eric Johnson appartiene al secondo tipo, essendo in pratica un'American Vintage con caratteristiche non di serie che riflettono le preferenze del famoso chitarrista. In questo modo si ha uno strumento personalizzato a un prezzo simile a quello di una normale vintage (secondo il catalogo Fender USA il prezzo di listino è identico a quello di una Vintage Reissue, in Italia è leggermente superiore).

 

PICKUP SPECIALI 

Il corpo è in ontano leggero con specifiche stile ’57 e una smussatura posteriore particolarmente ampia. Il manico è in pezzo unico di acero dal profilo a V leggermente arrotondata, raggio di curvatura della tastiera da 12” e tasti medium jumbo. Secondo le indicazioni di Johnson, la levigatura dei tasti e l’angolo dei bordi della tastiera sono particolarmente curati per la massima scorrevolezza. La larghezza al capotasto è di mm 42, al 12° tasto è di mm 52. Particolarmente morbida la linea della voluta fra manico e paletta. Le meccaniche sono in stile vintage, ma con i perni di lunghezza decrescente dal mi basso al mi cantino per una tensione ottimale delle corde, rendendo superfluo il tendicorde. Il ponte ha il blocco inerziale verniciato e utilizza tutte e cinque le molle disponibili; manca la copertura posteriore del vano relativo. I pickup sono Special Design Custom Eric Johnson, avvolti su specifiche dell’esigente musicista e hanno resistenze in continua di 5,7 kOhm al manico, 6,3 al centro e 6,5 al ponte. Curiosa la configurazione dei poli magnetici, la cui altezza è calibrata in modo leggermente diverso per ogni pickup. Il selettore è a cinque posizioni e i controlli prevedono volume master e tono pe i pickup al manico e al ponte, mentre quello centrale è libero. La finitura su manico e corpo è alla nitrocellulosa, volutamente leggera; disponibili i colori Two Color Sunburst, Candy Apple Red, Black e White Blonde. Sulla placca di fissaggio del manico sono riportati il numero di serie, che inizia con le lettere EJ, le iniziali del chitarrista e la figura di... Kokopelli.

 

UN PO' DI CULTURA...

Kokopelli è una figura mitica che rappresenta il vigore sessuale, la fertilità e l’abbondanza di cibo. Risale alla preistoria del Sud Est degli Stati Uniti, l’area oggi occupata da Colorado, Arizona e Nuovo Messico; le prime raffigurazioni sulle rocce sono attribuite all’antico popolo degli Anasazi e rappresentano un suonatore di flauto con un sacco sulle spalle e un pene enorme. Nelle narrazioni vaga da un villaggio all’altro recando semi di mais nella sacca e conquistando le donne suonando il flauto. Il termine anasazi deriva dal Navajo e significa gli antenati dei nostri nemici; sulla fine di questo popolo si sa molto poco, ma alcuni studiosi ipotizzano che sia semplicemente confluito nelle fila di altri popoli sopraggiunti, integrandosi e abbandonando l'antica cultura; i nuovi venuti sono poi diventati noti come Pueblo e comprendono diverse tribù. La tradizione riferita a questa figura è sopravvissuta nei secoli e ancora oggi fa parte del cerimoniale dei Pueblo, oltre a essere un’icona in raffigurazioni artistiche e artigianali di ogni tipo. Superando i confini tribali, Kokopelli è diventato, anche per i non indiani, un logo che rappresenta la regione, anche se immaginiamo che la scelta di Eric Johnson sia dovuta più che altro al significato simbolico di musicista itinerante ed eterno Casanova senza età.

 

TORNANDO ALLA CHITARRA

La prima cosa che si apprezza è la leggerezza: kg 3,430 sono sopportabili da chiunque. La risonanza, da spenta, non colpisce in modo particolare, sia per quanto riguarda il livello, sia per la ricchezza della voce, buona ma non eccezionale, con belle medie, acuti brillanti ma non invadenti e bassi moderati. Ottimo il manico; scorrevole e fluido, aderisce alla mano come un guanto, ma le corde sono un po’ troppo basse e nelle posizioni oltre il 12° tasto si trova qualche intoppo nei bending. Tenuta dell’accordatura e sostegno sono eccellenti.

 

ATTACCO FRIZZANTE

Collegata a diversi amplificatori, questa Stratocaster ha una voce elegante, brillante ma intrinsecamente dolce, quasi vellutata usando i pickup singolarmente, con un bel tono rotondo ma chiaro, mentre nelle posizioni combinate ha un buon attacco, frizzante e dal piacevole "scrocchio". Il livello sonoro, rispetto ad altre Stratocaster, non è impressionante e rimane l’impressione di moderazione, di scarsa esuberanza, con suoni puliti belli come timbro ma un po’ troppo misurati come presenza. Essenziale, per suoni alla Eric Johnson il controllo di tono sul pickup al ponte, che permette di ottenere con una certa facilità il timbro flautato per il quale è celebre, soprattutto con una buona dose di saturazione. Proprio in queste condizioni, con un pedale overdrive e l’amplificatore a volumi elevati, sostegno, fluidità e bellezza del timbro sono messi in risalto con efficacia. Il suono di questa chitarra, per sua natura, è tendenzialmente sottile e, in qualche modo, quasi delicato, cosa che può sorprendere se si pensa a quello dei dischi di Eric, ma che in realtà corrisponde abbastanza a certi arpeggi puliti e alle ritmiche fluide di alcuni suoi brani; per ottenere maggior spessore e un’ottima rappresentazione del timbro che caratterizza tanti suoi assoli, occorre aumentare il guadagno e chiudere il tono oltre metà corsa. Con un overdrive tradizionale, come il Danelectro Daddy O, si riproduce bene il mondo sonoro di Johnson, specialmente con buoni amplificatori a valvole, ma con un Tech21 XXL siamo riusciti anche a far inferocire lo strumento a lui dedicato, estraendone suoni di una cattiveria di cui, al primo ascolto, potrebbe sembrare incapace. Molto belle le sonorità ottenibili con effetti come chorus o delay.

 

IN DEFINITIVA

Una chitarra paragonabile, come classe, a un'American Vintage, ma con in più un manico superlativo, pickup dal suono classico ma privi della punta di durezza che caratterizza altri modelli Fender, un grado di rifinitura eccellente. Peccato per la risonanza non proprio impressionante, almeno sull'esemplare in prova.

Mario Milan
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