immagine rappresentante un chitarrista

T-REX BLOODY MARY DISTORTION


Tratto da Axe Metal supplemento ad 112, Luglio/Agosto 2006
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Nuovissimo distorsore metal in arrivo dalla stimatissima T-Rex, famosa e affermata casa produttrice di pedali per chitarra. Già nota per le eccellenti produzioni vintage style dal sapore analogico, dimostra ancora una volta di voler stupire con questo Bloody Mary, presentato in una "funerea" scatola a forma di bara, e connotato da una robustezza massiccia e minacciosa, a prova di qualsiasi eccesso fisico.

Esteticamente si presenta aggressivo e violento, in un pesante case scintillante solcato da incisioni sanguigne. Le manopole in metallo rappresentano i classici controlli: Gain, Level e Low/Mid/High per l’equalizzazione. A chiudere i controlli, troviamo un pulsante che interviene sullo spessore sonoro, in zona medie insomma, e arricchisce la scelta timbrica, portandoci negli ambienti del vecchio thrash e del death.

L’alimentazione è a 9 V e la pila non è inclusa. Connesso all’ampli, il sound del Bloody Mary ci appare sostanzialmente analogico, dal sapore quasi valvolare. Praticamente assente il rumore. L’attacco è lento e questo mal si adatta alle ritmiche power e thrash, dove la scansione delle note in palm muting richiede una certa velocità.

Il sound è più vicino alle timbriche moderne Mesa/Boogie, meno a quelle Marshall, per intenderci; il punch sui medi è ottimo e i bassi sono ben presenti. L’equalizzatore non ci sembra eccelso, con poca progressività nell’intervento.

Durante i soli il suono è solido e definito, molto dinamico, perfetto sia nel metal sia nel rock-fusion. Il sustain è buono e soddisfa la maggior parte delle situazioni. Il controllo del Gain non arriva a livelli proprio estremi; il feedback si innesca solo ad alti volumi. Anche le note suonate in pick-harmonic hanno difficoltà a uscire se il pedale è inserito nel canale pulito; la situazione migliora se invece lo colleghiamo al canale distorto.

Abbassando il gain dell’ampli, il Bloody Mary preamplifica selvaggiamente il segnale della chitarra e spinge con violenza nel canale Lead fino a una saturazione esagerata e, forse, poco controllabile. Tagliando gli alti sul pedale la situazione migliora, le ritmiche riescono più serrate e l’attacco diventa leggermente più veloce. Le note risultano taglienti, definite e mai impastate. Il pulsante Body, nella posizione Off, inscatola il sound in un ambiente più death che metal progressive.

In sintesi, un ottimo pedale dal prezzo salato ma dalla grande risposta dinamica, dedicato agli amanti del prog metal e del nü metal; con semplici accorgimenti possiamo entrare, con cautela, anche in campo thrash e death. L’equalizzatore non è il massimo, ma il timbro e la pasta del sound generale sono buoni e adatti alle sonorità tipiche del metallo. Inserito come overdrive nel canale distorto cambia completamente il suo carattere e ne amplifica le applicazioni. Da provare assolutamente.

Jurij Ricotti

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