Slipknot

Axe 159

sickness

{Sic} nesses

Roadrunner

Questo doppio dvd è la fedele registrazione della performance che gli Slipknot tennero al Download Festival di Donington Park il 13 giugno del 2009.  La resa sonora del combo dal vivo è pressochè impeccabile, gli Slipknot suonano precisi nelle ritmiche e nei cambi di tempo, e il loro impatto è devastante grazie, oltre che alle asce di James Root e Mick Thomson, anche ad una sezione ritmica che vede in “line up” il furibondo drummer Joey Jordison, il beat maker Sid Wilson e i percussionisti Chris Fehn e Shawn Crahan.  Il gruppo statunitense è un raro esempio di come una band possa nel corso della propria carriera esplorare più generi musicali. Le influenze che convivono in ogni pezzo degli Slipknot sono infatti molteplici e vanno dal thrash metal al grind, passando per il new metal ed il death. Il set presentato al Download Festival è una summa di tutto questo, e lo si capisce fin dall’opener (Sic). Il brano in questione è strutturato nella strofa su un cadenzato riff detuned, che diventa thrash nel pre – chorus e addirittura death metal in coda (chiari qui i riferimenti ai maestri Slayer, che parrebbero ispirare anche gli arrangiamenti chitarristici del brano Sulfur). Un guitar work preciso e ben studiato, che efficacemente accompagna i cambi timbrici del singer Corey Taylor. Particolarmente suggestivo l’episodio Eyeless, che irrompe su un beat di stampo Prodigy con un riff di chitarra dissonante esposto su una progressione new metal. Il set è coinvolgente, e non mancano i successi che hanno portato gli Slipknot in cima alle classifiche di mezzo mondo. Canzoni come Wait And Bleed o Before I Forget, sono pezzi che, oltre ad infiammare la folla, sottolineano l’abilità degli Slipknot nello scrivere composizioni capaci di convincere unanimemente pubblico e critica.  Un bel DVD, corredato da un documentario (Audible Visions Of: (sic)Nesses) e quattro clip musicali (Psychosocial, Dead Memories, Sulfur e Snuff). L’uscita è dedicata alla memoria del fondatore Paul Dedrick Gray.

Matteo Roccia              

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