Cover di John Mayall Blues Breakers with Eric Clapton

Blues Breakers with Eric Clapton

John Mayall ed Eric Clapton

Deram 2001 (riedizione, originale Decca 1966)

Tratto da Axe 85, Febbraio 2004
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Uno degli album più celebrati del rock-blues, che ha impressionato, influenzandoli, personaggi dello stampo di Hendrix, Michael Bloomfield, Stevie e Jimmy Vaughan, Eric Johnson, Robben Ford e musicisti solitamente meno associati al blues come Santana, Larry Coryell, Brian May, Steve Vai e innumerevoli altri, è ora uscito in Deluxe Edition.

La presentazione è curata, fedele a quella dell'originale, ma con il libretto ampliato dalla storia della registrazione e foto inedite.

L'intero CD è occupato da due versioni del vecchio LP in sequenza: la prima è quella monofonica, uscita nel luglio del '66, la seconda quella stereofonica del '69. Secondo alcuni puristi i dischi dell'epoca erano curati nel missaggio pensando a una riproduzione mono e per questo il bilanciamento dei suoni risulterebbe più equilibrato in queste versioni che in quelle stereo. Ognuno potrà giudicare con le proprie orecchie.

Dal riff iniziale di All Your Love ai fraseggi roventi di Have You Heard, dalle improvvisazioni di Hideaway e Steppin' Out, oltre alle parti ritmiche e solistiche che danno potenza a Little Girl, Double Crossin' Time, Key To Love, è facile capire come all'epoca Eric Clapton, appena ventunenne, abbia stupito tanto e avuto un seguito così universale. In quelle tracce c'è tutto: passione, tecnica, competente rispetto per i maestri neri, fluidità di fraseggio, invenzione, volontà di osare, sicurezza, tutto espresso con un suono fra i più belli mai ascoltati, un'incredibile autorevolezza nell'esposizione, un controllo dello strumento impeccabile, ma anche senso della misura, la maturità di non lasciar mai che l'irruenza predomini a scapito della coerenza del brano. Suono e fraseggio combinati congiurano nel trasmettere la sensazione di un'energia pronta a uscire dagli argini, a stento tenuta sotto controllo, alzando il livello emozionale.

Per alcuni Clapton non ha mai più suonato altrettanto bene. Forse è un'esagerazione, ma, pur restando innegabili i risultati raggiunti con i Cream, che determinarono una svolta nella concezione della chitarra rock, questo album mostra una coerenza stilistica, una carica innovativa e un equilibrio generale che ne fanno, come dice Mayall, semplicemente il più bel disco di blues inciso da Clapton.

Quanto al mitico timbro della sua Les Paul con il combo Marshall JTM 45, finalmente questa versione, molto curata anche sotto l'aspetto sonoro, gli rende giustizia.

Mario Blues Breaker Milan


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