Cover di Live At Montreux, Gary Moore and the Midnight Blues Band

Gary Moore and the Midnight Blues Band

Live At Montreux

Eagle Vision 2004

Tratto da Axe 96, Febbraio 2005
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Nel 1990 Gary Moore si esibisce a Montreux in occasione del celebre festival, con un repertorio basato sull’album Still Got The Blues, dedicato al suo eroe Peter Green. Disponibile ora in DVD, il concerto mette in luce la capacità di trascinare e l’energia irresistibile del rocker momentaneamente dedito al blues. In realtà chi si aspettasse un’aderenza agli stili di Chicago che tanta influenza avevano esercitato su Green avrebbe non poche sorprese: il fraseggio di Moore, infatti, è pieno di “europeismi” e l’irruenza che anima le sue interpretazioni non si lega molto alla tradizione del blues nero. L’entusiasmo con cui affronta il repertorio blues è del tutto credibile, l’amore per Green è palpabile, soprattutto quando ripesca brani classici dell’ex-Bluesbreaker e fondatore dei Fleetwood Mac, come Stop Messin’ Around, con sensibilità e senso della misura, ma in generale è indubbio che il suo blues ha una forte anima rock.

Grinta, perizia tecnica e passione sono letteralmente rovesciate sul pubblico, che reagisce con viva partecipazione, travolto da versioni focose di Oh Pretty Woman, The Stumble, All Your Love, fedeli nella struttura agli originali ma rese vere galoppate, con belle quanto improvvise pause riflessive, come quando Gary abbandona la Heritage Signature per imbracciare la famosa Gibson Les Paul un tempo di Green, con i pickup in contro fase, per una versione intensa di Midnight Blues, infiammando subito dopo l’atmosfera con una rovente You Don’t Love Me.

Ottima la band, con il sempre bravo Frank Beard all’armonica. Ospite d’onore Albert Collins, che parteciperà al successivo album After Hours, venendo poi a mancare nel ’93. Nonostante lo stile dei due musicisti sia notevolmente diverso, il rispetto reciproco e il divertimento sono contagiosi, e i duetti, giocati fra ironia e istrionismo, sono godibilissimi. Un ottimo concerto con un Moore in perfetta forma, una buona occasione per rivederlo in uno dei momenti migliori della sua incostante carriera.

Come bonus sono presenti tre brani da un concerto, sempre tenuto a Montreux, nel 1997, che presentano il lato più propriamente rock del chitarrista, che strapazza vigorosamente Stratocaster e Les Paul per sfornare la sua personale miscela di virtuosismo e lirismo.

Mario Milan


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