Cover STEVE VAI Live at the Astoria

Steve Vai

Visual Sound Theories

Epic Records / SonyBMG

Tratto da Axe 130, Marzo 2008
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Il DVD propone in video il repertorio dell’ultimo CD di Steve Vai (Sound Theories, Voll. I - II) del quale si è già parlato ampiamente su queste pagine (Axe 124), con tanto di intervista.

I sostenitori del guitar hero più longevo della storia sanno che da tempo rilasciava dichiarazioni riguardanti un suo progetto di musica orchestrale.

Ebbene, Visual Sound Theories è quello che stavamo aspettando, uno Steve Vai che suona insieme a un’orchestra (la Holland Metropole Orkest) i suoi brani più famosi per dare agli stessi una nuova veste (nel caso di brani più scarni, come The Attitude Song) o una sonorità più ricca, con i synth che vengono egregiamente rimpiazzati dagli strumenti reali. La musica che ne risulta resta inequivocabilmente rock! La produzione è di altissimo livello, con una regia ben studiata e ricca di inquadrature interessanti che pongono l’accento sul clima rilassato e di divertimento che c’è sul palco; l’audio è nei formati stereo e 5.1.

Il video inizia con Steve Vai che sale sul palco e fa ripetere alle sezioni dell’orchestra delle frasi di chitarra molto brevi e dissonanti, fino a creare un tappeto mostruoso che porterà a Kill The Guy With The Ball. In realtà, come viene spiegato nel DVD stesso, la serata è cominciata con l’esecuzione della sola orchestra alle prese con le composizioni di Vai, per poi accogliere lo stesso nelle esecuzioni dei suoi brani per chitarra.

Il suono della chitarra è veramente bello e pertinente; si sente che c’è stato un grande lavoro sulle frequenze della chitarra e sugli arrangiamenti (come spiega Vai stesso in uno dei contenuti bonus e nella citata nostra intervista) per evitare che questo connubio portasse a una sgradevole cacofonia. L’unico brano dove la chitarra soffre dell’imponente presenza orchestrale è proprio la suddetta Kill The Guy With The Ball, dove il suono di Steve è quasi in sottofondo.

C’è da segnalare l’utilizzo di diversi modelli di Ibanez Jem, come a sottolineare che ogni chitarra ha il proprio suono e la propria canzone. Molto spettacolari, ma da Steve Vai ci si aspetta di tutto, gli armonici apparentemente ottenuti “soffiando” sulle corde, in realtà generati dal Sustainer… Vai si rende spettacolare anche con l’orchestra!

Stravolgente il solo, presumibilmente improvvisato, di The Attitude Song, dove uno Steve freschissimo sfodera un vocabolario da shredder. Un uomo da palco che ogni chitarrista dovrebbe almeno una volta vedere; in un punto in particolare non si risparmia ed esegue una raffica di armonici artificiali con... la lingua! Bisogna saper stare sulla scena per fare certe cose, e bisogna essere bravissimi per farle insieme a un’orchestra… Due parole sui brani senza chitarra scritti dal nostro: sono d'impronta moderna-contemporanea e risentono pesantemente dell’influsso del maestro Frank Zappa. Nonostante questo, riescono in qualche modo a far emergere la personalità compositiva di Vai, permettendogli di meritarsi, glielo auguriamo, un posto in prima fila tra i compositori che nella storia hanno in qualche modo arricchito il vocabolario musicale. D’altro canto, non è forse questa l’unica cosa che mancherebbe all’Italian virtuoso?

Alessandro Riccardi


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