Cover di Somewhere In California, Night Ranger

Night Ranger

Somewhere In California

Frontiers 2011

Tratto da Axe 167, Ottobre 2011
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Questo CD stava per finire nell’“archivio” redazionale senza ricevere particolare attenzione, quando ho pensato di portarmelo in macchina: in effetti è l’ambiente perfetto per l’ultima fatica della vecchia rock band americana; ma occhio all’acceleratore...

Se parole come Top Gun, Michael J. Fox e Bon Jovi hanno un senso per chi legge, ebbene, questo disco farà rivivere per quasi un’ora quell’atmosfera anni ‘80 fatta di giovanilismo, vacuità e adrenalina, riff pesanti e tecnica chitarristica aggiornata almeno ai dettami Van Halen.

Un’atmosfera che i Night Ranger sembrano essersi portati incredibilmente dietro dall’esordio (Dawn Patrol, Boardwalk Records, 1982) fino a oggi. Brad Gillis sfoggia ancora senza udibile appannamento i “chops” che gli guadagnarono la sostituzione di Randy Rhoads nella band di Ozzy Osbourne nell’82 (il suo apporto è documentato nel live Speak Of The Devil) e una copertina di Guitar Player nell’84 insieme a Jeff Watson, allora nella band (una curiosità: il trascrittore del doppio solo da (You Can Still) Rock In America per il mensile americano era un 24enne Steve Vai). La seconda chitarra è ora maneggiata da Joel Hoekstra, le tastiere da Christian Matthew Cullen, mentre voce e basso sono accreditati a Jack Blades e la batteria a Kelly Keagy, entrambi membri con Gillis della formazione originale.

La formula musicale è sempre la stessa: heavy pop rock a due chitarre, duro nei suoni ma melodico nelle intenzioni, con ritornelli facili e qualche bridge più elaborato, riff armonizzati, brevi ma fulminanti assoli di chitarra, cori a profusione e una produzione tanto datata da risultare ormai classica. Tra i brani più riusciti citiamo l’“adolescenziale” Growin’ Up In California, la dura Lay It On Me, la cui intro potrebbe essere opera di un Duane Eddy con distorsore, e Live For Today, per l’incedere bluesy e pesante.

I Night Ranger sono in tour con Foreigner e Journey. E con chi altri se no?

Fabrizio Dadò


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