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Per gli aficionados di Axe, Gaetano Valli è, credo, come un vecchio amico, avendo curato sulla rivista anni e anni di fantasiose quanto rigorose rubriche di chitarra jazz, sempre corredate da video in cui la sua grande musicalità spesso mette in secondo piano l’aspetto didattico (è tutto sul nostro canale YT). Ricordo benissimo il giorno del 1997 in cui arrivò in redazione da quella terra di confine culturale e artistico che è il Friuli il suo primo disco solista [Paludi, Splasc(h) Records] e l’allora redattore Fabio Dellerba, dopo averlo ascoltato, ebbe un soprassalto di meraviglia: “E questi da dove saltano fuori? In Italia c’è gente che suona jazz a questo livello?!” Poi l’incontro, la collaborazione, l’amicizia. A Paludi seguì l’anno dopo lo splendido Tre per Chet [Splasc(h)] e poi l’ispirato Kids con Nevio Zaninotto al sax (M.A.P.) e via via altri dischi solisti fino a questa nona prova intitolata Hallways – Remembering Jim Hall  (Jazzy Records) e dedicata interamente al grande caposcuola della chitarra jazz Jim Hall (1930-2013). È un disco che riconcilia con la chitarra jazz, qui condivisa dal leader con Fulvio Vardabasso e Sandro Gibellini. Valli, architetto e musicista, in Hallways mostra, come già era accaduto con Tre per Chet, la viva personalità artistica che può traspirare da un progetto dedicato con sapiente umiltà, vera ispirazione e rigore formale a un riferimento alto del genere musicale più bello del ‘900.