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Hedras Ramos Jr.

Arriba Guatemala Shred

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Due bande azzurre verticali e una centrale bianca, a rappresentare i due oceani che ne bagnano le coste e gli immacolati valori della sua costituzione. Nel centro, il quetzal, uccello simbolo della libertà per i Maya, sotto il quale si alternano fucili, spade, ma anche ramoscelli di ulivo e una data: 15 settembre 1821, giorno della proclamata indipendenza dagli iberici “esportatori di civiltà”. È la bandiera del Guatemala, nella cui capitale Ciudad de Guatemala nasce, una centosettantina abbondante d’anni dopo suddetta proclamazione, Hedras Ramos Junior: è il 1992, curiosamente l’anno del cinquecentenario della scoperta del continente poi chiamato America. Anche in questo caso, noi italiani lo “scopriamo” dopo rispetto ai guatemaltechi, ma potremo un giorno compiacerci in ambito patrio di essere stati i primi a intervistarlo perché di questo giovin armigero centro-americano sentiremo sicuramente parlare per lungo tempo.

Iniziamo con una breve presentazione di Hedras Ramos Jr dalle origini...

Ho cominciato a suonare a 6 anni “sbacchettando” sulla batteria e due anni dopo, avendo ricevuto in regalo una chitarra Epiphone a scala ridotta, iniziai a strimpellarla. Fu verso i 13 anni, però, che decisi seriamente di studiare ed esercitarmi intensamente. Mio padre [Hedras Ramos Sr, produttore, chitarrista e bassista, ndr] ascoltava continuamente il CD del primo G3 [con J.Satriani, S.Vai ed E.Johnson; nda] e possedeva tutti i CD di Joe Satriani e altri grandi chitarristi, oltre a video didattici e spartiti di Paul Gilbert, Frank Gambale, Yngwie Malmsteen, Larry Carlton e tanti altri… Tra tutti questi grandi, Satriani fu indubbiamente la mia ispirazione maggiore. Composi il primo disco, New Sounds, poco dopo aver iniziato a “darci dentro”. Il secondo lavoro, un EP di cinque brani natalizi, arrivò un paio d’anni dopo; il titolo The Holy Gift Of Shred [vedi Axe n.159] può far capire il trattamento al quale li sottoposi [sorride]. Il terzo disco, appena pubblicato [Atoms And Space, Audio 7], è da considerarsi come il mio primo ufficiale.

Parliamo allora di Atoms And Space

È una raccolta di brani composti dai 16 ai 18 anni [il ragazzo ha 19 anni! Ndr]. È materiale piuttosto vario, ispirato da influenze, stili e sapori musicali a volte distanti tra loro. Dal 2009 ho cominciato ad avere più interesse per il jazz e la fusion, e quando sono andato a Londra per la finale del Guitar Idol ho incontrato musicisti favolosi come Guthrie Govan, Andy James, Daniele Gottardo, Marco Sfogli, che mi hanno aperto nuove vie a livello musicale, così come più tardi è successo con Jonathan Kreisberg, Jimmy Herring e Oz Noy. Ho iniziato ad ascoltare altri musicisti, pianisti in primis, fino a diventare un vero appassionato di musica classica e jazz per piano, mentre la razione di musica pop è fornita automaticamente dal mondo in cui si vive, radio, televisione, Internet…

Dove hai registrato?

Tutto a casa, nel senso che mio padre, produttore e ingegnere del suono da più di vent’anni, è titolare di un proprio studio (www.audio7.ws). Tutto è stato inciso lì, a eccezione delle batterie, registrate da Billy Ashbaugh nel suo studio in Florida, Stati Uniti. Papà l'ha soprannominato l'orologio: una macchina, impressionante, il tipo di musicista che eleva la tua musica a un altro livello; spesso lavora con grandi produzioni come Justin Timberlake o Britney Spears. Abbiamo usato ProTools alla grande. Nello studio ci sono tuttora apparecchiature analogiche di altissimo livello, ma penso che sia più utile e semplice avvalersi delle moderne tecnologie, di cui sono un grande appassionato. Sono molto soddisfatto dei suoni ottenuti e della masterizzazione, curata da un vero esperto del settore: Tom Volpicelli.

Armi di distorsione di massa ora…

Iniziamo dalle chitarre. Ho inciso praticamente tutte le parti ritmiche e solistiche del disco con la mia Halo Morbus [un’economica bolt-on d’ispirazione Ibanez RG, con cassa in tiglio, pickup Halo e vibrato Floyd Rose licensed; ndr]; sulla base di questo modello, sto lavorando con la Halo Guitars [www.haloguitars.com], di cui sono endorser, alla mia nuova signature. Per le parti con la 7 corde, ho usato la Mayones modello Regius [una neck-thrubody a 24 tasti con cassa in frassino o mogano e top arcuato in acero; www.mayones.com], che vinsi nella finale del Guitar Idol 2009. Per qualche parte clean, ho usato una Fender Squier [Stratocaster], che suona davvero bene a prescindere dalla sua fascia di prezzo; ne ho ricevute due come pagamento di un concerto che tenni tempo fa. Infine, ho usato la Carvin DC127 del mio amico Tony Seamans per il solo di Stars And Comets. Come ampli, uso principalmente un Carvin V3; per le ritmiche, un vecchio Marshall JCM900; era l’ampli di papà quando suonava in un gruppo chiamato Vox Dei. Andavano forte qui! Ecco un link per chi avesse voglia di vederlo all’opera da giovane [sorride]: goo.gl/8D2tj. Ho usato pure il Blackstar HT Stage 100 su Hands Of God e Sweet Mercy. Per i suoni puliti ho usato un Silvertone Sears fine anni ’70, che ha un suono enorme e caldo: un vero gioiello vintage. Come pedali,ho usato parecchio un BB Preamp della Xotic, un DigiTech Whammy, un wah [Dunlop] Cry Baby e un distorsore [e clean boost] Box of Rock della Z.Vex per qualche parte ritmica. Nessun compressore, né equalizzatore: puro suono dell’ampli microfonato…

... Con?

Uno Shure SM57 e un Sennheiser MD 421, non ci sono trucchi né segreti… Be’, forse il posizionamento dei microfoni alla Hedras Ramos Sr, ma su questo non ho ancora il permesso di rivelare niente [ride]! Parte del suono arriva infine dai pickup Seymour Duncan, un SH-6 al manico e un TB-6 al ponte, e dalle corde Dean Markley, .009 sulla 6 corde e .010 sulla 7 corde.


Parlaci della chitarra signature in corso d’opera

Sono molto emozionato per questo progetto! Di base è una Morbus nera, quella che si può vedere in alcuni dei miei video, ma con cambiamenti realizzati su mie specifiche. Il primo riguarda il ponte che diventa un Floyd Rose originale; sono cresciuto suonando col Floyd Rose e resta il mio preferito. Poi un kill switch [switch per "spegnere" la chitarra che consente di realizzare particolari effetti ritmici, ndr] e un push-pull che mi permette di ottenere toni Strato. Il corpo è in mogano con top in acero; in acero pure il manico, con tastiera in palissandro. Pickup e corde della Morbus. Suona proprio come voglio e lasciatemi dire a chi fosse interessato che è già in vendita sul sito Halo.

 Parliamo ora dei tuoi principali compagni di viaggio tra atomi e stelle…

Mio padre è il principale compagno di viaggi, non solo musicalmente [sorride]. Svolge qualsiasi funzione manageriale, tecnica, logistica e suona pure il basso nella mia band! Gli devo veramente tanto. Vorrei approfittare di questo spazio per ringraziarlo una volta in più, e ringraziare il direttore di Axe e te: siete gente speciale che fa tanto per la musica e per i musicisti!

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